Intervento del sindaco che analizza il problema e anticipa quali saranno i prossimi interventi
Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, interviene sul problema furti. Tema sempre molto sentito e che periodicamente diventa da allarme rosso. Questo è uno di quei periodi. Questo l’intervento di Lucchi.
In questi giorni le pagine locali dei nostri quotidiani sono piene di notizie riguardanti furti nei bar e negozi cittadini, spesso a seguito dello sfondamento di porte e vetrine.
Si tratta di notizie gravi, che nessuno può permettersi di sottovalutare, perchè mettono in difficoltà piccoli e medi imprenditori commerciali che invece in questi anni hanno dovuto fare uno sforzo ancor maggiore per reggere il confronto con una infinita crisi economica.
Queste notizie ci colpiscono ancor di più perché, dopo che per troppo tempo relativamente ai furti il nostro territorio provinciale si era trovato in una non gratificante posizione nazionale, da due anni a questa parte si è evidenziata una inversione di tendenza certamente significativa.
Infatti, i dati relativi al 2016 – consolidatisi anche nel 2017, come ha recentemente ripetuto il Prefetto Fulvio Rocco de Marinis, anche alla presenza del Questore Loretta Bignardi e del Comandante provinciale dei Carabinieri Colonnello Luca Politi – hanno confermato, sui furti in abitazione (il reato che più di ogni altro incide direttamente sulla percezione dei cittadini, perché ci fa sentire deboli ed indifesi, quando ne veniamo colpiti) ed nelle attività commerciali, un calo più che netto.
Ma, come sempre, i dati vanno letti con attenzione (evitando un entusiasmo poco utile), per provare ad accentuare lo stesso collaborativo che ci ha caratterizzati quando gli stessi erano invece ben più negativi.
Come? Migliorando ulteriormente il grande lavoro svolto, spesso silenziosamente, da parte di Polizia di Stato e Carabinieri, anche grazie alla capacità di garantire una sempre migliore mappatura del territorio e la sua suddivisione per aree di controllo.
Come si può fare, dunque, per provare a garantire sonni più tranquilli ai proprietari dei nostri bar, negozi, ristoranti? Intanto, come mi hanno ripetuto oggi i principali responsabili delle nostre forze dell’ordine, provando a renderlo ancor più preciso, questo lavoro quotidiano di Polizia e Carabinieri.
Accadrà già nelle prossime ore, perché è stata appena licenziata una ordinanza che prevede controlli specifici, con l’utilizzo più accentuato dei reparti di controllo e di prevenzione, nell’ambito di un servizio specifico che partirà in questi giorni e che è previsto attivo sino a tutto il mese di dicembre. Nell’ambito dello stesso, sono indicate per Forlì e Cesena 30 zone da controllare, sulle quali si concentreranno più pattuglie per turno.
Si tratta quindi di un impegno straordinario, del quale ringrazio in anticipo Prefetto, Questore e Comandante provinciale dei Carabinieri.
Ma non basta: forse serve fare anche un maggior sforzo di carattere informativo e culturale.
Ringrazio Confcommercio e Confesercenti che in questi mesi non sono state con le mani in mano ed anzi hanno già predisposto apposite indagini tra i propri associati, per verificarne la percezione di sicurezza. Ora è forse necessario organizzare anche specifici momenti di “formazione” per gli imprenditori, relativamente alle norme di sicurezza delle singole attività, anche utilizzando rappresentanti delle forze dell’ordine e psicologi esperti in tema di percezione.
Già oggi il Questore Bignardi ed il Colonnello Politi mi hanno confermato la loro disponibilità ad organizzare la partecipazione di Polizia e Carabinieri ad incontri organizzati su questo tema da Confcommercio e Confesercenti ed il Comune è pronto ad essere co-protagonista degli stessi, a pochi mesi dall’attivazione definitiva della centrale unica di gestione delle telecamere di videosorveglianza cittadina, che sarà resa operativa per tutti, all’interno del nuovo Comando della Polizia municipale che inaugureremo nella primavera 2018.
Insomma, se i furti nelle attività commerciali fanno male a tutti noi – perché, esattamente come i furti nelle abitazioni, ci fanno sentire più vulnerabili – vogliamo provare a limitarne l’impatto sulla nostra città, ben sapendo che questo male non è stato debellato in nessuna parte d’Europa (purtroppo), ma anche consapevoli di come si possa far di più, collaborando tutti assieme, come da sempre siamo abituati a fare.
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