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A proposito di intelligenza artificiale: al Ceub si è svolto Bici2017

Si è concluso presso il Centro Universitario di Bertinoro “Bici 2017: Data Driven Algorithmics”, evento formativo e di confronto in materia di ricerca avanzata in ambito informatico, promosso da Bici (Bertinoro International Center for informatics), organismo che dal 2001, sulla scia di esperienze simili attive in diversi paesi europei, organizza eventi di questo tipo (ad oggi circa 150), al fine di favorire relazioni fra esperti di tutto il mondo attivi nel settore.

“Attualmente – spiega Alessandro Panconesi, presidente di BICI (nella foto) – pur essendo a pieno titolo inseriti nell’era della comunicazione digitale, in materia di ricerca il contatto umano rimane una peculiarità insostituibile per fare scienza: noi di BICI ci muoviamo proprio in questa direzione organizzando workshop che mettono in contatto studiosi e ricercatori provenienti dai più blasonati centri di ricerca e università del pianeta”. Tra i partecipanti, infatti, figurano ricercatori provenienti da università quali Harvard, MIT, Cornell, Princeton, Yale e, in Europa, ETH di Zurigo, e L’École normale supérieure di Parigi oltre ad una folta rappresentanza di Google Research. Il contesto è quello proprio della ricerca avanzata in informatica, che è il pane quotidiano non certo di docenti di lungo corso, quanto di giovani esperti. Ciò è testimoniato anche dal fatto che il comitato scientifico dell’evento appena concluso era composto da Andreas Krause, 30 anni (ETH Zurigo) e da Yaron Singer, 35 anni (Harvard University)”.

Grazie agli eventi promossi da BICI, oggi c’è la possibilità, di cui possono avvalere soprattutto studenti e giovani ricercatori degli atenei italiani, di discutere di problematiche di ricerca, fare networking e aprire porte che significano opportunità grandiose per sviluppi delle carriere di giovani cervelli. Da sottolineare, a questo proposito, che i 30 partecipanti al workshop svoltosi nei giorni scorsi hanno avuto la possibilità di interagire con Leslie Valiant (Harvard University), vincitore nel 2010 del Premio Turing, la più alta onorificenza scientifica in ambito informatico (dal nome del grande scienziato Alan Turing immortalato da Benedict Cumberbatch nel film “The imitation game”) cioè l’equivalente del Nobel in campo informatico: un esperto di fama mondiale che ha preso parte all’evento con lo spirito di tutti gli altri presenti e non certo con i crismi del grande cattedratico.

“Il tema dell’incontro – prosegue Panconesi – ha ruotato intorno a una importante rivoluzione tecnologica attualmente in atto nel settore dell’intelligenza artificiale, che alcuni considerano come la nuova elettricità: così come circa un secolo fa ogni settore industriale è stato radicalmente cambiato dall’avvento dell’elettricità, oggi stiamo assistendo ad una rivoluzione che potrebbe avere effetti comparabili, se non addirittura più profondi”. Queste nuove tecnologie stanno avendo effetti dirompenti in una miriade di ambiti industriali e nel terziario avanzato, come la finanza. Con questo tipo di incontri mettiamo in contatto diretto i nostri docenti ed i nostri giovani con le migliori realtà scientifiche, cosa che consente non solo di rimanere al passo ma anche di essere co-protagonisti del progresso scientifico in un settore così strategico come l’informatica”.

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