È ormai certo che nel 2019 ci sarà il ballottaggio. Per il secondo posto sarà un testa a testa fra 5Stelle e centrodestra. Con annessi e connessi
Non è irrilevante la notizia data domenica da affaritaliani.it, ovvero che alle politiche il collegio di Cesena non sarà blindato per il centrosinistra. Questa, a mio avviso, è l’ennesima dimostrazione che nel 2019 a Cesena ci sarà il ballottaggio. Una situazione che apre scenari nuovi. Ci sarà la corsa per arrivare secondi, con annessi e connessi trattandosi di un risultato che potrebbe essere molto importante. Non è vero che al secondo turno si ripartirà da zero, ma è certo che si proporrà una situazione interessante per chi insegue.
A Cesena la lotta è fra due schieramenti: centrodestra e 5Stelle. I grillini dovrebbero essere i favoriti. Ma potrebbe non essere così. A Cesena (è opinione diffusa) fino ad ora sono stati penalizzati dalla scelta del candidato. Natascia Guiduzzi non solo ha mostrato di avere evidenti limiti politici, ma non è riuscita a creare la giusta coesione nemmeno all’interno del movimento. Cesena siamo noi è nata soprattutto per questo e ai pentastellati porta via quei voti che potrebbero relegarli al terzo posto come è successo nel 2014.
Il nuovo corso potrebbe essere firmato Suzzi Barberini, brava persona e imprenditore affermato, ma che deve risolvere due problemi: l’ineleggibilità con i 5Stelle e la denuncia per abuso edilizio. Però, se anche riuscisse a superarli, dovrebbe riuscire a smarcarsi da Natascia Guiduzzi & c. Altrimenti la strada resterebbe in salita.
Al momento non sta benissimo neppure il centro destra. Deve fare chiarezza al proprio interno. Ha un candidato in pectore: Marco Casali. Però non più così scontato che sarà lui. A frenare potrebbe essere Forza Italia il cui coordinatore è distante anni luce da Casali.
Il capogruppo di Libera è invece in forte sintonia con l’ala più di destra. Certo, se avesse dalla sua parte anche Cielle farebbe un considerevole passo in avanti. Deve lavorare in questa direzione. L’alternativa è l’onnipresente Corrado Augusto Patrignani, il cui nome da un po’ di tempo circola con sempre maggiore frequenza. Fra l’altro potrebbe andare bene anche alla Lega Nord. Il presidente di Confcommercio è sufficientemente populista per essere gradito anche al Carroccio che, fra l’altro, prima o poi dovrà anche decidere se a Cesena vuole continuare ad affidarsi a sepolcri imbiancati, oppure far partire il rinnovamento.
E il Pd? Per prima cosa deve lavorare per creare una coalizione allargata. È accreditata di una quota elettorale che va dal 45 al 47 per cento. Non è una cifra fatta a caso. Il problema è creare la coalizione. “Possibile” non è interessata. Massi Rocchi è stato molto chiaro, anche su Facebook. Mdp dovrebbe dire sì se il candidato fosse Enzo Lattuca. Che, a mio avviso, è il favorito. Su di lui però potrebbe non convergere l’area di Sinistra Italiana. Il veto non sarebbe sulla persona, ma sul fatto che è visto come la diretta emanazione di Paolo Lucchi col quale Elena Baredi e Riccardo Caporali hanno rapporti a dir poco pessimi. Infine è tutta da costruire l’area di centro.
Come si vede, siamo ancora nel campo delle strategie. Mentre sarebbe opportuno trattare anche un po’ di programmi. Di questo ne parlerò domani, anche con una proposta (un po’ populista) al candidato del centrosinistra.
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