Una domenica nera e soprattutto un futuro grigio per le squadre dei maggiori sport cittadini. Due battute d'arresto in casa per Unieuro e Forlì che non stanno vivendo un momento positivo.
L’Unieuro Forlì ha rimediato domenica contro Udine la terza sconfitta consecutiva e, dopo aver assaporato l’aria della zona play-off, è tornata in una posizione di classifica maggiormente in linea con le aspirazioni di inizio stagione. La squadra, che l’anno scorso ha infilato una serie di stop consecutivi ben maggiori per preoccupare ora i tifosi, ha lottato fino alla fine, ma un’altra sconfitta in volata ha spento gli entusiasmi di una Unieuro Arena che anche domenica ribolliva di circa 3.500 tifosi, a conferma di come il basket sia lo sport capace di attirare il numero maggiore di pubblico. Adesso la squadra allenata da Valli è attesa due trasferte di fila: la prima, domenica prossima, l’attesissima sfida di Bologna contro la Fortitudo, sinonimo di rivalità ai massimi livelli per i sostenitori romagnoli, memori di autentiche battaglie sul campo da basket, poi la più abbordabile partita di Piacenza. Presto per fare bilanci, ma l’attenzione deve rimanere alta per cadere in vortici di negatività.
Come pare essere successo al Forlì Calcio. La sconfitta di domenica al Morgagni contro la Colligiana ha portato alle dimissioni del direttore sportivo Oberdan Melini, l’uomo che ha costruito una squadra che gli allenatori, prima Bardi e ora Benuzzi, sembrano non riuscire a far girare come si vorrebbe. Il cambio di giocatori già iniziato e che ancora riserverà delle sorprese, nel mercato di dicembre, attesta come la soddisfazione della società non sia alta rispetto ai risultati di questa prima parte di stagione. Non si voleva la promozione subito, ma le troppe sconfitte sono un campanello d’allarme.
Ora come consulente esterno per le operazioni di mercato c’è da registrare il ritorno di Sandro Cangini, che in estate aveva interrotto la sua collaborazione con la società di viale Roma. Basterà? Purtroppo anche quest’anno i dirigenti sembrano essere entrati in un tunnel dove la voglia di cambiare e ottenere risultati fa a pugni con i risultati del campo. D’altra parte a 50 chilometri di distanza troviamo l’esempio del Rimini che, secondo in classifica nello stesso campionato del Forlì, esonera l’allenatore Simone Muccioli dopo due pareggi. Il pazzo mondo del calcio non fa sconti, nel bene e nel male.
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