La giunta comunale guidata dal sindaco Davide Drei ha messo a punto la variante al Piano operativo comunale e avviato la discussione in commissione consigliare per arrivare all’approvazione il 19 dicembre. Obiettivo riordinare l’assetto delle aree commerciali di medie dimensioni diminuendole drasticamente.
A illustrare le novità è stata l’assessore all’Urbanistica Francesca Gardini, che ha spiegato come il Piano regolatore prevedeva che le aree commerciali potenzialmente ampliabili fossero 463, portate ora dal Comune a 97: 26 saranno medio grandi aree, ovvero oltre 2.500 metri quadrati, e di queste solo tre dedicate ai generi alimentari, 71 medio piccole. Non sono previste nuove aree edificabili ma sono prese in esame quelle che già ci sono.
Altro punto caldo sono I Portici, dove si trova un supermercato Coop che potrà ampliarsi dagli attuali 1.500 a 2.500 metr quadrati. La variante in discussione si occupa anche dell’area tra via Balzella-Bertini-Correccio-Bernale, dove si potrà realizzare centri commerciali, non alimentari, per 10.000 metri quadri di superficie di vendita. Novità anche per l’area commerciale di Pieve Acquedotto, fra via Gordini e il casello dell’A14: l’area antistante Il Globo passa da 5.000 a 6.500 metri quadrati, mentre l’attigua proprietà di Forlì nord (immobiliare della Conad) vedrà le proprie aree commerciali ampliate da 9.500 a 13.000 metri quadrati. Da queste due osservazioni accolte deriva al Comune un contributo straordinario pari a 1,25 milioni di euro che l’Ente destinerà interamente al centro storico, in particolare per la riqualificazione di Corso della Repubblica e Corso Mazzini.
Positivo il giudizio di Legacoop Romagna alla variante al Piano operativo in tema di aree commerciali. “Si tratta di un intervento che da un lato non identifica nuove aree edificabili, quindi va in direzione di una riqualificazione e consolidamento del territorio, dall’altro consente alle imprese di investire per competere in un panorama di mercato che è sempre più difficile. L’aggiornamento era necessario, perché le condizioni sono profondamente cambiate rispetto a quando il piano fu approvato – dicono il presidente Guglielmo Russo e il direttore generale Mario Mazzotti – Il primo punto è che le abitudini del consumatore sono state rivoluzionate dalla tecnologia: oggi è sempre più frequente che il primo contatto avvenga online e che l’acquisto si concretizzi solo successivamente in negozio. Ma per fare questo servono spazi adeguati, della giusta dimensione, come quelli individuati dalla variante. Il secondo punto è che buona parte dell’offerta commerciale di Forlì è attrattiva per i consumatori delle città vicine. Ce lo dicono i dati sugli scontrini e il successo delle numerose iniziative culturali organizzate in città. Se si vuole mantenere questo risultato, in un contesto di concorrenza sempre più forte, occorre investire e adeguarsi alle nuove richieste dei consumatori. Per questo riteniamo che le nuove importanti risorse che il Comune avrà a disposizione per il centro storico, derivanti in massima parte dalle convenzioni urbanistiche, dovrebbero essere utilizzate per stimolare un’offerta competitiva, non solo per interventi di manutenzione e riqualificazione, per quanto utili. Negli ultimi 60 anni l’esperienza cooperativa ha dimostrato che anche i piccoli imprenditori, se messi effettivamente a sistema, possono competere a tutti i livelli. Senza aggregazione dell’offerta questo non è possibile. Come movimento cooperativo ci mettiamo a disposizione per fornire un contributo di idee e progetti, nel caso in cui si ritenga di esplorare anche questa direzione”.
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