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Contro il gioco d’azzardo servono fatti

Documento dei Popolari per Cesena che non risparmiano stoccate a Libera

Sullo scottante tema della ludopatia intervengono i Popolari per Cesena. Lo fanno con una nota firmata congiuntamente  da
Gilberto Zoffoli, coordinatore Politico;  Maurizio Fantini, responsabile Aŕea  Economia e Crescita; Francesco Biguzzi,  responsabile Area Persona e Società.


Nella seduta del 14 dicembre del Consiglio Comunale di Cesena è stata discussa la delibera relativa alla proposta di mappatura dei luoghi sensibili relativamente alla legge regionale “Norma per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate” che obbliga a mantenere le sale gioco ad una distanza di 500 metri da luoghi definiti “sensibili”.

Il tema della ludopatia è scottante; riguarda molte famiglie, giovani e anziani, soprattutto la parte più debole della società.


Grande è l’impegno della Chiesa Italiana, di associazioni cattoliche, del quotidiano Avvenire, di riviste in prima linea come VITA di Riccardo Bonacina, per contrastare questo preoccupante fenomeno.

Si è pronunciato in modo netto e deciso lo stesso Papa Francesco già da tempo (“Azzardo e usura generano continui fallimenti, non solo economici, ma anche famigliari e esistenziali. Si lotti con tutte le forze per sconfiggerli” Papa Francesco, 11 gennaio 2016).

Ultimamente anche la Fondazione per l’amicizia dei popoli che organizza il Meeting di Rimini ha deciso di rinunciare alla sponsorizzazione di Lottomatica e Sisal, aziende-leader del settore, che da anni sostenevano il Meeting, la prima appoggiando il “Villaggio dello sport” che a Rimini era messo in piedi in tandem col CSI, la “centrale” del mondo sportivo dilettantistico di marca cattolica.

In Italia il fatturato del gioco d’azzardo legale nel 2016 è stato di 95,9 miliardi di euro, una cifra abnorme, pari al 4,7% del Prodotto interno lordo, più di quanto lo Stato spende per l’istruzione (poco più del 4%).

In Emilia Romagna nel 2016 sono stati “bruciati” 7 miliardi di euro nel gioco d’azzardo.


I centri di ascolto delle Caritas parrocchiali sono pieni di casi di persone e di famiglie distrutte, indebitate, senza più dignità.

A fronte di questa situazione di emergenza tutti sono “contro” il gioco d’azzardo, ma solo a parole.

Occorrono fatti. Ora cosa possono fare i Comuni? La mappatura, voluta dalla Regione, è per noi Popolari per Cesena un passo nella giusta direzione.

Chi si oppone? Il titolare del Punto Snai di via del Mare che presenta una diffida minacciando richieste di danni.  “Nel bene comune c’è anche quello delle imprese e dei lavoratori delle imprese di Cesena” dice il gestore.


Noi Popolari per Cesena pensiamo che il bene comune non sia fare gli interessi di tutti, degli sfruttati e degli sfruttatori. Ci sono situazioni (come il gioco d’azzardo, la droga, le armi) in cui occorre dare un giudizio preciso e netto su “cosa” consista il bene per il popolo, per la gente, per i giovani, per le famiglie.

E il giudizio che diamo è che il gioco d’azzardo non faccia il bene della gente e che si debba porre in atto tutte le misure per contrastarlo.

Se ci sono imprese che guadagnano sul gioco d’azzardo, occorre instaurare un dialogo per trovare misure ed incentivi atti a riconvertirle ad attività più consone al bene collettivo.

Il capitalismo deve essere a servizio dell’uomo, del popolo e non renderlo schiavo.

In questo quadro, coerentemente a queste posizioni ideali, il consigliere Gilberto Zoffoli dei Popolari per Cesena ha votato a favore della delibera, in contrasto con la scelta dei consiglieri Casali, Formica e Spinelli di Libera Cesena che si sono astenuti con motivazioni che tradiscono un modo vecchio di fare politica (che è quello di dire una cosa e farne un’altra, tenendo una posizione ambigua).

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