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Le sfide degli imprenditori di Cesena

Medie imprese sempre obbligate a investire. Hippo group acquista azioni dei soci

A Cesena, quando si parla di imprenditoria, si finisce col citare i soliti noti. Amadori, Apofruit, Orogel, Technogym e Trevi, le cinque grandi aziende che sono un valore aggiunto per il territorio. Una volta del gruppo faceva parte anche Olidata. Ma, dopo la morte del fondatore, ha avuto alterne fortune ed ora ha una dimensione molto più ridotta.

Nerio Alessandri – Technogym

Ma la ricchezza del territorio è rappresentata anche e soprattutto da una rete capillare di medie imprese. Aziende che fatturano attorno ai cinquanta milioni di euro, che garantiscono un buon numero di posti di lavoro e, che, soprattutto sono all’avanguardia. Uno degli esempi più significativi è Campomaggi/Caterina Lucchi. Anzi, è, forse, tra le più interessanti. Sotto tutti i punti di vista. Fra l’altro viene da un periodo di consolidamento e ampliamento.

Piazza del Popolo – Cesena (credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

 

Per stare su un mercato sempre più globale, tecnologico e innovativo c’è però bisogno di investire in continuazione. In questi casi le grandi aziende spesso si aprono al mercato. Quelle medie sono più restie a farlo. Tendono a far ricorso al credito. L’alternativa sarebbe l’Aim, soluzione interessante. Ma il nostro territorio fino a questo momento pare sia stato poco propenso a percorrere quella strada.

“Aim Italia” è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita. Offre un percorso più rapido e flessibile alla quotazione. È però fuori di dubbio che si tratti di una scelta impegnativa. Anche e soprattutto dal punto di vista della gestione aziendale. Ad esempio, anche se non sono esplicitamente richiesti, sarebbe necessario passare dalla pubblicazione dei resoconti trimestrali Insomma, un’opportunità interessante, ma che andrebbe essere valutata con molta attenzione, anche perché difficilmente si potrebbe tornare indietro.

Cesena – Palazzo del Capitano (photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Chi non pensa all’Aim è senza dubbio l’Hippo group, la società che gestisce non solo l’Ippodromo del Savio, ma la stragrande maggioranza degli impianti italiani e un discreto numero di sale Bingo. I conti al centesimo non sono ancora stati fatti, ma tutto lascia credere che il risultato economico del 2017 sarà lo stesso dell’anno precedente. Quindi si può dire che è andata bene, anche in considerazione degli investimenti fatti e della crisi del mondo dell’ippica.

foto dalla pagina Facebook di Cesena Trotto

Nonostante ciò c’è chi ha manifestato l’intenzione di cedere tutte o parte delle quote. Per quello l’assemblea ha autorizzato il riacquisto di azioni fino ad un massimo di 250  mila ad un prezzo compreso fra gli uno e due euro. L’impressione è che, forse, si potesse  dare una quotazione un po’ più alta. L’interesse a vendere, non vincolante, deve essere manifestato entro il mese di gennaio. L’operazione si concluderà entro aprile.

 

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