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Il Pd cerca certezze

Simona Benedetti

Una è che Simona Benedetti non sarà candidata al Parlamento. Più vicine le primarie per la corsa a sindaco. Intanto si avvicina l'accordo col Pri

In questo momento il Pd ha molti dubbi e pochissime certezze. Una delle poche cose sicure è che Simona Benedetti non sarà candidata al Parlamento. Questo significa due cose.

 

La prima, e questo è certo, è che se Cesena, nell’ambito dello scacchiere nazionale, dovrà candidate una donna questa sarà Mara Valdinosi.

 

La seconda è che Simona Benedetti correrà per fare il candidato a sindaco. Qui però siamo nel campo delle ipotesi che però non sono campate in aria. Secondo i rumors che arrivano, tutto però dovrebbe passare dalle primarie. E in viale Bovio sono molti quelli che si augurano che siano primarie toste, ovvero fra due candidati forti.

In effetti delle primarie agguerrite e combattute sarebbero un grandissimo spot per il Pd. Una cosa della quale il partitone ha un grandissimo bisogno. Non ci sono sondaggi recenti, ma di certo le alte percentuali anche abbastanza recenti sono solo un lontano ricordo.

 

Mentre, è chiaro che delle primarie vere potrebbero essere un vantaggio. Se non altro perché determinerebbero una campagna elettorale lunga un anno. Infatti, se si votasse a fine 2018, è ipotizzabile che le candidature vengano presentate entro il prossimo giugno.

 

Resta poi da capire se saranno primarie di partito o di coalizione. La seconda ipotesi non è facilissima in quanto non si sa bene come e, soprattutto, quando si stringeranno gli accordi con gli alleati.

Tra questi potrebbe esserci il Pri. Se ne parla da tempo ed ora le parti sembrano più vicine. A livello nazionale il Pri ha fatto un accordo con Ala (Verdini) che permetterà ai repubblicani di presentarsi alle elezioni politiche senza dover raccogliere le firme. E la lista si presenterà con lo stemma dell’Edera. Difficile, se non impossibile, arrivare al tre per cento.

 

Ancora bisogna capire se il Pri andrà da solo o sarà alleato col Pd. Da escludere l’ipotesi alleanza col centrodestra. Il che significa che sarebbe comunque propedeutico ad un accordo, a livello locale, con il centrosinistra.

 

Intanto, in vista delle politiche, il Pri punta a riconquistare, almeno in parte, quei voti laici che si sono dispersi in mille rivoli. Per questo partirà  (o dovrebbe partire) un appello all’unità.

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