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Non ci sono collegi sicuri

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

Nemmeno Cesena dove però il centrosinistra resta largamente favorito. Ma sarà interessante vedere quale situazione si prospetterà in vista delle amministrative del 2019

Non ci sono più collegi sicuri. Neanche in Emilia-Romagna. Quindi, nemmeno a Cesena. Oltre alle mirabolanti (e ormai stancanti) promesse elettorali, quello delle previsioni sui collegi è il refrain di questi giorni. Attenzione però a non fare confusione. Secondo i sondaggisti un collegio è sicuro quando ci sono almeno dieci punti di differenza fra un candidato e il secondo.

Tutti garantiscono che non hanno sondaggi (non ci credo), ma l’impressione che comunque a Cesena, come in gran parte della Romagna, all’uninominale vincerà il centrosinistra. Essendo la parte politica per la quale dovrei votare  (turandomi il naso) dovrebbe farmi piacere. Per la verità la cosa mi lascia abbastanza indifferente. Per quanto riguarda le politiche sono quasi nelle condizioni di Rhett Butler (Clark Gable) quando in “Via col vento” pronunciò la ormai  storica frase: francamente me ne infischio.

 

In particolare per lo squallido spettacolo al quale si sta assistendo. Ormai non siamo più all’imbonimento, ci avviciniamo sempre più all’accattonaggio. Posizioni che emergono anche dalle analisi che oggi fanno i notisti più qualificati, a partire da Giavazzi e Alesina sul Corriere della Sera.

Cesena – Palazzo del Capitano (photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Allo stato attuale, il voto del quattro marzo mi interessa soprattutto per capire quale è la situazione di Cesena in vista delle amministrative del 2019 quando, per la prima volta, si andrà al ballottaggio. Su questo non ci sono dubbi. Ma come? Su questo il test del 4 marzo sarà molto importante.

 

Che il Pd sia in crisi è sotto gli occhi di tutti. Ma a livello cesenate quanto influirà? I precedenti dimostrano che a Cesena il partitone prende almeno il dieci per cento in più della media nazionale. E, se così fosse, non sarebbe una gran bella notizia. Soprattutto perché secondo gli ultimi sondaggi il partito di Renzi è sotto al 23 per cento.

 

Fatico però a credere che il Pd a Cesena possa assestarsi poco sopra il al 33 per cento. Però è molto alto il rischio che io possa essere smentito. Il 33/34 per cento significherebbe più di dieci punti in meno rispetto all’ultima rilevazione. Per la verità piuttosto datata. Va da se che se le condizioni fossero queste servirebbe creare una coalizione di centrosinistra piuttosto allargata.

Incontro fra giunta e sindacati

Al momento però la vera incognita è con chi se la dovrà giocare il candidato di centrosinistra. Gli avversari sono due: centrodestra con Marco Casali in pole e 5Stelle che deve ancora scegliere candidato  (e se spuntasse Da Tripoli?).

 

L’impressione è che il centrodestra sia in vantaggio. Visto l’attuale trend (sarà ancora così fra meno di 18 mesi?) lo sarebbe a prescindere, ma è ulteriormente favorito dalla scissione che c’è stata fra i grillini. In futuro può darsi si ricomponga, ma al momento pare alquanto difficile. Per lo meno finché nei 5Stelle ci sarà Natascia Guiduzzi.

In questo quadro però la cosa interessante sarà un’altra: capire come verrà impostata la campagna elettorale. A livello nazionale Berlusconi ha messo nel mirino i 5Stelle, cosa che invece non sta facendo la Lega. A Cesena Casali (o chi per lui) farà altrettanto al primo turno e poi si concentrerà sul Pd solo in un eventuale ballottaggio oppure mirerà subito al bersaglio grosso? Se lo facesse significherebbe che avrebbe la certezza di arrivare secondo.

 

È un quesito che mi stuzzica e, credo, che per avere risposte non bisognerà attendere molto tempo. Subito dopo il 4 marzo si comincerà a ragionare in funzione delle amministrative del 2019.

Io un’idea su quello che succederà me la sono fatta. Vedremo.

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