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Piano del traffico con troppe carenze

Verso l'approvazione del Pums. Il giudizio di Marco Casali

Marco Casali, capogruppo di Libera Cesena, interviene sul nuovo piano del traffico. Questo il documento.

Il Piano della mobilità sostenibile pare carente sotto alcuni punti che ci premono segnalare come contributo generale alla discussione che questa sera verrà affrontata in Commissione Comunale.

Nello specifico mancano i punti relativi alla chiusura del lotto zero e della viabilità verso il mare. Temi irrisolti che da qui al 2030 bisogna mettere a chiare lettere come temi prioritari. Se riduciamo il traffico della Via Emilia e non troviamo il modo di collegare bene la costa, non vengono risolti gran parte dei nostri attuali problemi. Sul collegamento con la costa è prioritaria la ricerca di soluzioni innovative.

Sul fronte della mobilità urbana, manca sicuramente un parcheggio scambiatore nella parte est della città (zona case Castagnoli) per chiudere la città sui 4 lati.

Sicuramente disatteso è il tema della futura mobilità su auto elettriche e ibride. Secondo le maggiori previsioni nel 2025 la metà delle auto sarà alimentata dall’elettrico. Il piano sembra non ritenere questa una delle grandi innovazioni che potrebbero portare ad una modifica di ciò che ora riteniamo mobilità sostenibile. Su questo la scelta strategica di non prevedere un parcheggio nel centro storico pare miope e su questo va posto un correttivo.


Molto interesse alla mobilità ciclabile, che si condivide solo nel caso in cui sia migliorata la sicurezza.

Maggiore interesse dovrebbe inoltre essere concentrato sul cicloturismo che rappresenterà la grande risorsa del futuro per un turismo sempre più esperienziale che come tale ha necessità di maggior movimento. Sotto questo profilo un PUMS non integrato con quelli di altri comuni e con le strategie di politica turistica della Romagna potrebbe rimanere un documento di soli intenti.

Bene il tema del muoversi meno che però può trovare attuazione solo nel caso di una forte sburocratizzazione non solo comunale.

Sulle carenze del trasporto pubblico, vera spina nel fianco della mobilità sostenibile, si attende una rivoluzione della qualità del servizio che fino ad ora tarda ad arrivare. Sistemi innovativi o nuovi servizi (si pensi ad un collegamento diretto ferroviario con Bologna) rappresentano le nuove frontiere nel quali il documento non si spinge.

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