Un team di esperti arriva a Forlì per spiegarci di cosa si tratta.
Sabato 10 febbraio, dalle 16.30 alle 20, presso il teatro “Il Piccolo” di Forlì si svolgerà un incontro in cui il tema fondante sarà la criptovaluta, più comunemente chiamata bitcoin. L’interesse generale verso questo argomento è esponenzialmente aumentato quando sono diventate di pubblico dominio le storie di fortunate persone comuni che, alla nascita della cripto valuta, comprarono per pochi spicci delle azioni che ad oggi li hanno resi milionari.
L’incontro è organizzato da “bitcoin Romagna”, con ingresso gratuito. Il ricavato deriverà dagli sponsor, il quale verrà devoluto in beneficenza. L’evento si prefigge di raccontare la storia della forma di pagamento con moneta volatile, dai suoi albori fino ad arrivare a spiegarne i suoi concreti impieghi economici. Il mondo finanziario ancora si chiede che effetti possa avere l’introduzione di questa novità, tanto che persino il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, è intervenuto per dire la sua in merito a questa forma di pagamento.
Sappiamo che l’invenzione dei bitcoin risale al 2009 e la sua nascita è frutto della mente di Satoshi Nakamoto. Peccato che Satoshi Nakamoto sia solo uno pseudonimo, il vero inventore del bitcoin è sconosciuto e non intenzionato a rivelare la sua identità. Per una questione di precisione segnaliamo che: bitcoin, scritto con la lettera minuscola significa che ci stiamo riferendo alla moneta, mentre se scriviamo Bitcoin con la lettera maiuscola ci rivolgiamo alla rete e alla tecnologia di cui è figlio.
Proprio in questi giorni ho avuto modo di ascoltare in radio la curiosa storia di uno studente norvegese che nel lontano 2009 comprò quasi senza interesse la criptovaluta con la convinzione di star comprando denaro finto. Dal momento che lui stesso si definisce come un appassionato di oggetti tecnologici che a volte neanche utilizza, non c’è da stupirsi che abbia acquistato dei bitcoin con invidiabile leggerezza. Nonostante l’enorme fortuna, il ragazzo ha dichiarato di far fatica a spenderli, dal momento che sono pochi i posti che accettano questo tipo di pagamento.
Il timore maggiore legato alla criptomoneta è la sua volatilità, insieme alla speculazione finanziaria che potrebbe derivarne. Mario Draghi stesso, sostiene che ci sono organismi che stanno studiando i rischi correlati all’utilizzo dei bitcoin per prevenire le suddette possibilità.
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