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Forlì: la polka e la mazurka dalla Polonia e dalla Boemia alla Romagna 

La passione dei romagnoli per il ballo: Domenica 4 marzo, ore 16.00, Sala Sangiorgi, Forlì.

Domenica 4 marzo 2018, alle ore 16.00, presso la Sala Sangiorgi, corso Garibaldi 98, Forlì, secondo appuntamento dedicato alla passione dei romagnoli per il ballo. L’iniziativa è programmata nell’ambito del progetto che vede le socie e i soci dei Clubs Lions forlivesi e del Leo Club Forlì impegnate nell’apertura domenicale del Museo Romagnolo del Teatro.

Dopo il pomeriggio dedicato al valzer che, com’è stato ricordato, “di importazione viennese prese un carattere spiccatamente romagnolo che consisteva e consiste nel far fare alla coppia di ballerini tre giri per ogni quarto di battuta e con una fermata improvvisa alla fine di ogni parte”, si parlerà di polka e di mazurka. I brani valzeristci dei compositori romagnoli, a partire da quelli di Carlo Brighi (1853-1915), oltre a caratterizzarsi per i tempi veloci, brillantezza strumentale, nonché per un uso puntuale del clarinetto e del saxofono, insieme agli strumenti tradizionali delle orchestre nostrane, hanno creato un “certo swing romagnolo”, con i brani scritti da Secondo Casadei negli anni Trenta e Quaranta che rappresentano tutt’ora il cosiddetto “vero liscio”. La stessa evoluzione hanno avuto la polka e la mazurka dove “il ballerino converte il ballo strisciato in ballo saltellato a cadenze e in Romagna, fin dall’arrivo di questi balli, “i bravi ballerini si piegano leggermente sulle ginocchia per poi riprendere sempre a tempo di musica il giro vorticoso della danza”. Insomma, per dirla con una felice espressione dello scrittore di Casola Valsenio Cristiano Cavina: “In Romagna è stato messo il turbo a Strauss!”, con l’inevitabile abbracciarsi in modo molto intenso dell’uomo alla donna e viceversa. Ciò determinò la fine dei balli staccati e il successo di quelli di coppia, creando molto imbarazzo negli ambienti della Chiesa, che inevitabilmente si schierò contro tale moda. Di contro i partiti popolari che dopo l’Unità d’Italia pian piano si affermarono in Romagna (Repubblicano e Socialista in particolare) rivolsero la loro attenzione all’educazione e all’emancipazione delle classi popolari che trovarono sviluppo nelle leghe dei lavoratori, nelle camere del lavoro, nelle cooperative, nelle corporazioni sindacali. Le associazioni politiche si moltiplicarono a dismisura e si costruirono le prime case del popolo nelle quali trovò sede naturale la sala da ballo sfruttatissima nei fine settimana, tanto che il passaggio “al liscio” segnò anche un profondo mutamento della società contadina che è continuato fin verso la fine del secolo scorso.
Domenica 4 marzo sarà ancora protagonista il Trio Iftode che eseguirà brani di polka e di mazurka composti da Johann Strauss junior, Augusto Migliavacca, Miron Polyakin, Virgilio Ranzato, Carlo Brighi (Zaclên). Introdurranno l’incontro Pierluigi Di Tella e Gabriele Zelli.
In precedenza, alle ore 15.30, visita al Museo Romagnolo del Teatro e al salone di Palazzo Gaddi.
Ingresso libero. Per informazioni 3493737026.

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