Intervento di Matteo Marchi, segretario del Pd
Confronti, ma sui problemi della città. Questa l’estrema sintesi del documento di Matteo Marchi, segretario del Pd.
Le notizie di stampa di oggi mostrano un comprensibile fermento nel percorso che porterà la città alle elezioni ammnistrative del 2019. Non possiamo fare a meno di notare come esso si svolga con approcci notevolmente diversi: da un lato Cesena Siamo Noi (con Vittorio Valletta), e di rimando il M5S (con Natascia Guiduzzi), si lasciano andare ad un botta e risposta – che assomiglia tanto ad un dibattito interno – sui tatticismi, sui nomi e sui posizionamenti; dall’altro, il PRI da un proprio contributo al dibattito pubblico su due temi della città, come il destino dell’area del Sacro Cuore e il servizio di emodinamica h24 all’ospedale Bufalini.
Le elezioni del 4 marzo scorso hanno indiscutibilmente insegnato come sia necessario discutere di cosa serva alle nostre comunità, costruire insieme ai cittadini un’idea di città e di Paese, con loro sviluppare proposte e contenuti. Per questo restiamo sorpresi dell’approccio odierno di M5S e Cesena Siamo Noi, quasi fossero certi che le elezioni del 2019 riguardino loro e poco altro.
Come Partito Democratico stiamo invece ripartendo dalle relazioni con la città, con il tessuto associativo, con i singoli cittadini, per riallacciare con loro i fili che evidentemente in passato si sono sfilacciati. E lo facciamo discutendo con loro di temi, del futuro della nostra città, di cosa serva a Cesena per continuare a garantire una qualità della vita superiore a quella di altre zone d’Italia.
Per questo apprezziamo l’intervento del PRI, sul quale abbiamo posizioni in parte diverse, ma ci permette di confrontarci.
Concordiamo sull’esigenza di dare una rapida risposta organizzativa sull’emodinamica h24 prima delle prossime elezioni, così da togliere questo tema da eventuali strumentalizzazioni di campagna elettorale che rischierebbero di dare un’immagine distorta della nostra sanità.
Condividiamo l’obiettivo di fondo di pensare ad un futuro per l’area del Sacro Cuore, ma non siamo d’accordo a che si appiani con soldi pubblici una iniziativa privata evidentemente deficitaria. Non bisogna infatti dimenticare come l’area sia privata e quindi, per potervi pensare ipotesi capaci di rispondere ad esigenze pubbliche, serve che la proprietà metta a disposizione l’area, senza per questo pensare di ricavare un profitto (in presenza del quale ci troveremmo di fronte ad una operazione con forti profili di illegittimità).
Ma è bene discuterne, perché solo così è possibile trovare soluzioni sostenibili e in grado di risolvere i molteplici problemi che persistono in quella zona della città.
Vogliamo concentrarci sui temi da proporre ai cesenati, elaborare insieme a loro idee e progetti, far crescere un’idea di futuro all’interno della città. I posizionamenti tattici su nomi, candidati o alleanze non sono nel nostro orizzonte, e siamo convinti che i cesenati in questo momento non abbiano voglia di perdersi alla rincorsa di fantomatici nomi.
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