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Centro commerciale a cielo aperto

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

Sarebbe importante. Se ne parla da più di vent'anni, ma non si fa mai il passo decisivo. Innanzitutto servirebbero delle scelte strategiche: poche, ma giuste

In passato se ne era parlato spesso. Il senso unico contrapposto fra viale Carducci e via Gaspare Finali era stato un tema molto dibattuto anche nel corso di una campagna elettorale. Poi è uscito dai radar.

 

A me era una soluzione che non dispiaceva. Adesso, probabilmente non se ne parla più perché, nella strada in questione, il traffico è talmente scorrevole che un intervento è ritenuto inutile.

Secondo me, invece, potrebbe tornare all’ordine del giorno. Quanto meno come confronto. Non si tratta di introdurre il senso unico in tutto il viale. In direzione Porta Santi dovrebbe essere istituito dalla Barriera al bar Carducci. Dalla parte opposto fino alla ex Cassa Rurale. Di certo il traffico diminuirebbe in maniera sensibile.

Innanzitutto si potrebbero ricavare i posti auto persi per piazza della Libertà. Ma non è quella la molla che mi ha portato a fare questo ragionamento. Sono stato motivato dalla mia visione di città e del centro  storico. Chi mi conosce sa che ho sempre ritenuto che il cuore di una città debba essere pedonalizzato.

 

Per Cesena sarebbe fondamentale per farla diventare un centro commerciale a cielo aperto. Non sto inventando niente. Nel 1996 ne parlava l’allora assessore Lugaresi. A me l’idea è piaciuta fin dall’inizio. Ma, di fatto, non c’è mai stato un progetto organico.

 

Ma, è chiaro, un obiettivo del genere non arriva per grazia ricevuta. Servono delle scelte precise. Una è la pedonalizzazione, un’altra sono i parcheggi a corona e poi ci sono gli investimenti per le iniziative. Perché, comunque, la gente la devi convincere a scegliere il centro di Cesena come luogo dove passare un paio di ore. Va da se che è importante anche l’offerta commerciale. Ma quella viene in secondo piano. In primo luogo ci sono le iniziative. Certo, sarebbe tuto più facile avendo i soldi che la Fondazione Carisp mette a Forlì. Ma qui è stata scritta un’altra storia è bisogna fare di necessità virtù.

Quella del centro commerciale a cielo aperto è una filosofia che mi ha sempre convinto e che, in questo momento storico, ritengo  fondamentale. Però fino ad ora è stata applicata solo nel periodo natalizio. Invece sarebbe da mettere in pratica per dodici mesi all’anno. Per farlo non servirebbe moltissimo. Innanzitutto le mosse strategiche, poche ma giuste. E fra queste ci dovrebbero essere anche quelle necessarie per incentivare il turismo. Poi sui contenuti sarebbe tutto molto più facile. Di idee ce ne potrebbero essere tante.

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