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Abbiamo un problema

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

I dati emersi dallo studio mensile sui fabbisogni occupazionali testimoniano che al nostro territorio servono cambiamenti radicali

Il problema è grave. Possiamo anche fare come gli struzzi che nascondono la testa sotto alla sabbia. Però dobbiamo essere consapevoli che, così facendo, il nostro territorio rischia di regredire. E anche in fretta.

Lo so, i dati, i numeri e le statistiche sono noiosi. Ma ci aiutano a fotografare la situazione. Lo stato dell’arte. E, secondo me,  sono impietosi i dati emersi dall’ultima rilevazione condotta nell’ambito dell’indagine mensile dei fabbisogni occupazionali delle imprese attraverso il Sistema informativo Excelsior. Riguardano il mese di aprile.

 

Da qualunque parte li si guardi c’è qualcosa che non va. A mio avviso il dato peggiore in assoluto è che la richiesta dei laureati. Riguarda solo l’otto per cento dei nuovi assunti. Ricordo che stiamo parlando del territorio della Provincia di Forlì-Cesena. Alla luce di questo dato è inevitabile chiedersi quale potrà essere il nostro futuro. Spero di sbagliarmi, ma io lo vedo a tinte fosche. Soprattutto se non ci sarà una veloce inversione di tendenza.

Il problema però non è circoscritto. Da  qualunque parte lo si guardi ci sono emergenze. Nel periodo preso in considerazione le entrate più significative (assunzioni) riguardano le professioni commerciali e dei servizi. Entrando più nel dettaglio nei “Servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici” sono 790 gli ingressi previsti. Ma sono tutti contratti stagionali e manodopera poco qualificata.

Se alziamo l’asticella poi aumentano i problemi. Ci sono difficoltà di reperimento delle figure richieste dalle imprese nel 19% dei casi. Le professioni più difficili da reperire sono “Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione” (45,1%) per Forlì-Cesena e “Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche” (43,2%) per la provincia di Rimini.


Insomma, emerge che l’area aziendale di inserimento più frequente per le assunzioni previste è la “Produzione di beni ed erogazione dei servizi” però ci sono difficoltà di reperimento maggiori sui giovani. Boh. Perché? Viceversa l’area più difficile da reperire è quella di ‘tecnici e progettazione’.
C’è poi il dato relativo alla richiesta di laureati che riguarda solo l’otto per cento. Ma non è tutto: le richieste per i profili high skills, dirigenti, specialisti e tecnici, si attestano al 13 per cento. La percentuale nazionale è al 17.

 

Io credo che abbiamo un problema. Anzi, più di uno.

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