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“SACRO E PROFANO. LE ARTI FRA ‘500 E ‘600” IN MOSTRA A CASTROCARO FINO AL 17 GIUGNO 2018. Articolo di Rosetta Savelli

“SACRO E PROFANO. LE ARTI FRA ‘500 E ‘600” IN MOSTRA A CASTROCARO FINO AL 17 GIUGNO 2018.

“SACRO E PROFANO. LE ARTI FRA ‘500 E ‘600” IN MOSTRA A CASTROCARO FINO AL 17 GIUGNO 2018.

“SACRO E PROFANO. LE ARTI FRA ‘500 E ‘600” IN MOSTRA A CASTROCARO FINO AL 17 GIUGNO 2018.

“SACRO E PROFANO. LE ARTI FRA ‘500 E ‘600” IN MOSTRA A CASTROCARO FINO AL 17 GIUGNO 2018.

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“SACRO E PROFANO. LE ARTI FRA ‘500 E ‘600” IN MOSTRA A CASTROCARO FINO AL 17 GIUGNO 2018.

“SACRO E PROFANO. LE ARTI FRA ‘500 E ‘600” IN MOSTRA A CASTROCARO FINO AL 17 GIUGNO 2018.

A Forlì ai Musei San Domenico la Mostra “L’Eterno e il Tempo” sta riscuotendo grandi consensi sia di pubblico, sia di appassionati d’arte e sia di critica.

E’ una Mostra particolarmente importante per la qualità, la quantità ed il prestigio delle opere esposte, è inoltre una Mostra che eleva la città di Forlì, nel cuore della Romagna, al pari delle più rinomate metropoli che curano simili eventi artistici.

La Mostra “L’Eterno e il Tempo” che vanta , fra le altre autorevoli e rilevanti opere, anche alcune di Michelangelo, Caravaggio e Rubens è stata inaugurata il 10 febbraio 2018 e si concluderà il 17 giugno 2018.

Questa celebre ed esclusiva Mostra ha dato origine ad altre Mostre collaterali, ugualmente interessanti e meritevoli per la qualità delle opere artistiche esposte.

E’ esattamente in questo contesto che si inserisce la Mostra “Sacro e Profano. Le Arti tra ‘500 e ‘600” che si svolge a Castrocaro Terme, all’interno del suggestivo Padiglione delle Feste, tra il verde lussureggiante del Parco del Grand Hotel delle Terme e che è stata inaugurata il 10 marzo 2018.

Il Padiglione delle Feste è una location che già da sola crea e genera arte, costruita ed arredata secondo i criteri di architettura Art Decò, ma l’edificio si arricchisce ulteriormente nell’ospitare la Mostra “Sacro e Profano” rivestendosi a sua volta di una nuova autorevolezza ed imponenza. L’ampio salone centrale accoglie, quasi con religioso silenzio e raccoglimento le importanti opere che parlano e raccontano di linguaggi diversi fra loro, a volte in contrapposizione e altre volte in sintonia, perché parlano di sacro e profano appunto, parlano di religioso e di politico, di terreno e di divino.

Così si può ammirare una seducente quanto addolorata Lucrezia che si pugnala al proprio seno nudo nella Roma del 510 a.C. come gesto d’amore verso il marito e in seguito alla violenza subita, opera realizzata dalla Bottega di Guido Reni, nella prima metà del Seicento e collocata nella hall di ingresso, quasi a testimoniare che per giungere al Divino occorre prima attraversare il Mondo, nella sua realtà terrena.

Superata la hall d’ingresso, che pure si distingue per importanza e bellezza stilistica e decorativa, si accede al Salone centrale, dove le opere sono esposte ai lati, lasciando un ampio spazio centrale libero, così da agevolare l’insorgere di un alone suggestivo e mistico che conduce lo spettatore ad immergersi nell’arte con intima devozione. Qui in fondo al Salone e collocata in posizione centrale, quasi fosse su un altare, si innalza la superlativa “Annunciazione, San Sebastiano, San Michele arcangelo, Santo”. Olio su tela , sec. XVI fine – sec. XVII inizio.

E’ un’opera attribuibile ad Andrea Boscoli, realizzata lio su tela ( cm.215 x 133) di proprietà del Museo Diocesano Faenza e Modigliana.

Questa opera per imponenza e bellezza ha raccolto anche il particolare favore di Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte, che proprio di recente è giunto a Castrocaro per visitare la Mostra “Il Sacro e il Profano”.

La Mostra si articola poi in senso circolare e raccoglie opere in grafica, pittura e oreficeria sacra, offrendo la possibilità di ammirare, tra le diverse e interessanti opere pittoriche, anche l’interno di chiesa gotica dipinto ad olio su rame dall’artista belga

Hendrick Aerts, oltre ai dipinti delle cerchia Bassanesca, Giovan Battista Crespi, Francesco Albani, e Girolamo Toppa, poi Agostino Carracci, Rembrandt, Van Dyck.

Si possono ammirare opere come “La Madonna con Bambino e San Giovannino” di Guido Reni, insieme all’opera “ Il Trionfo di Mordecai” di Rembrandt e all’opera “Andromeda” di Agostino Carracci, opere importanti di autori importanti e capaci di fare immergere lo spettatore all’interno delle atmosfere e delle suggestioni dell’epoca, tra ‘500 e ‘600, creando realismo ed empatia come in un set cinematografico.

E’ possibile ammirare anche un’ampia esposizione di argenteria sacra che contribuisce anche questa a raccontare un’epoca, un’autorità e una modalità di vivere la trascendenza e il misticismo religioso e composta da ostensori, croci, pissidi, dove potere divino e potere temporale non di rado si incrociavano, dando così origine ad un’unica imponente forma di autorità che rappresenta parte della nostra Storia secolare e collettiva.

La Mostra è a cura di Paola Babini per volontà di Beatrice Sansavini, responsabile attività culturali del Padiglione delle Feste, suggestivo ed affascinante edificio Decò, in grado di assicurare arte nell’arte, come una mostra all’interno di un’altra mostra, dentro ad una grande cornice verde che è il Parco delle Terme, dove riflessi e suggestioni si susseguono e si alternano in modo incessante.

La mostra “Sacro e Profano – Le Arti tra ‘500 e ‘600” all’interno del Padiglione delle Feste, in viale Marconi 32 a Castrocaro Terme, in provincia di Forlì, è aperta fino al 17 giugno 2018, stessa data di chiusura della Mostra “L’Eterno e il Tempo” presso il Museo San Domenico a Forlì. Al Padiglione delle Feste a Castrocaro la Mostra è visitabile nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10 alle 19 e negli altri giorni su appuntamento (chiamando il numero +39 328 7747418). Ingresso: intero 5 euro, ridotto 3 euro“.

Senza l’arte non avremmo il concetto del sacro” di Wystan Hugh Auden, poeta britannico.

 

Articolo e foto di Rosetta Savelli

19 maggio 2018

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