Bancarella nelle scuole: gli elaborati migliori
Grande successo di partecipazione al Bancarella nelle scuole. Filippo Ferrari (1 Cs Liceo Scientifico) ha scritto la recensione vincitrice di “Anna che sorride alla pioggia”.
Anna la bellezza ce l’ha già in quel suo nome, semplice e speciale al tempo stesso, che può essere letto a partire da destra o da sinistra senza perdere significato. A raccontarci di lei è il romanzo Anna che sorride alla pioggia (Sperling & Kupfer, 2017) di Guido Marangoni, che dopo la laurea in Ingegneria Informatica e anni di lavoro in tale ambito, si occupa disabilità, da quando nella sua vita è arrivata la piccola Anna, sua figlia. Il libro narra proprio la storia di come sia avvenuto quell’incontro tanto inatteso quanto travolgente, e di come allora l’autore abbia imparato a guardare il mondo da punti di vista del tutto impensati.
Marangoni ripercorre i giorni, i mesi a partire dal concepimento fino alla nascita della bambina, rivivendo la sorpresa, le gioie, ma anche le preoccupazioni e le paure che hanno accompagnato lui, la moglie Daniela (tanto forte quanto capace di farlo innamorare ogni volta delle sue fragilità) e le due figlie Marta e Francesca.
Il lettore assiste in punta di piedi – perché la delicatezza di certe situazioni impone discrezione – a tutti i momenti della vicenda, sentendosi coinvolto e partecipe, ma sempre in modo indolore, perché ogni tensione viene a dissolversi nel corso della narrazione. Così, la notizia che la nascitura sarà affetta dalla Sindrome di Down viene letta nella sua versione più sorprendentemente positiva dalle sue due sorelline: Anna ha un cromosoma in più. E in un istante quello che era difetto si trasforma in ricchezza.
E’ proprio questo lo spirito del romanzo: “promuovere la parola diversità alla bellezza e positività che merita” scrive l’autore; e, giocando con le parole, nota come proprio nel nostro essere di-versi consista la poesia della nostra umanità.
Bisogna solo accantonare i luoghi comuni, imparare a scoprire la potenza della fragilità e condividerla per farla diventare magicamente “la nostra parte più forte”. E’ per darci questa buona notizia che G. Marangoni dal 2015 ha aperto una pagina Facebook ormai diventata punto di riferimento per tutti coloro che con lui intendono liberare la disabilità dai pregiudizi che la mortificano. Ed è per il medesimo scopo che ora ci racconta la storia di Anna, perché guardandola dritto in quegli occhi dal taglio vagamente orientale impariamo a vedere la persona e non la sindrome.
Il romanzo si legge d’un fiato, esile per l’esiguo numero di pagine (192) e lieve per la leggerezza con cui G.Marangoni affronta il tema. Ci lascia infine un sorriso, quello spiazzante e contagioso di Anna, che dice gioia di vivere.
Questo post è stato letto 194 volte