Carattere spigoloso. Troppa adrenalina. Bene dal punto di vista economico. Attendo il nuovo Prg. Welfare da promuovere
Nella notte fra sabato e domenica, mentre ero nel mezzo della corsa podistica più dura alla quale abbia mai partecipato, uno dei tanti cesenati presenti mi ha chiesto cosa ne pensassi di Paolo Lucchi. Ho ripetuto quello che ho sempre detto: sia come podista che come politico è bravo, ma troppo adrenalinico. Ogni tanto dovrebbe dare qualche colpo di freno.
Del resto non credo che sia una novità che Lucchi abbia sempre bisogno di alzare l’asticella e di andare al corpo a corpo. Ma questo, in politica, è un bene o un male?
Per fare chiarezza premetto che io ho una visione molto più ecumenica. Ma questo conta poco.
In politica (come nella vita di tutti i giorni) l’adrenalina è importante. È quella che quotidianamente ti permette di trovare gli stimoli per cercare di fare quel qualcosa in più che ti consenta di andare oltre l’ordinaria amministrazione. Chi governa (pubblico o privato) non può limitarsi a fare il compitino. E questa è un’accusa che a Lucchi nessuno potrà fare. È sempre stato un grande lavoratore e anche adesso, a un anno dalla fine del suo mandato, quando si potrebbe essere portati a tirare i remi in barca, trova degli stimoli.
Però è fuori di dubbio che quell’adrenalina della quale parlavo all’inizio ogni tanto lo ha portato ad esagerare e, quindi a non essere apprezzato come, magari, meriterebbe. Questo perché si va ad unire ad altri due aspetti del suo carattere non propriamente positivi: è permaloso e, a volte, tende ad essere aggressivo.
Sia chiaro, dopo due legislature è difficile che un sindaco sia amatissimo. Questo perché, con il passare del tempo, aumentano le persone alle quali ha detto di no e che, di conseguenza, diventano insoddisfatti.
Non so quale sia il gradimento di Paolo Lucchi in città. Di solito in questo periodo il Pd commissiona il sondaggione. Ma, a causa dei continui cataclismi politici, è tutto fermo. Comunque, a prescindere dal carattere, io ritengo sia stato in buon sindaco. Un amico (del quale mi fido) ritiene che Lucchi sarebbe un ottimo assessore regionale. Analisi che condivido in pieno in quanto quello è un ruolo nel quale le spigolature del suo carattere inciderebbero meno.
Purtroppo il giudizio rischia di essere determinato da piazza della Libertà. È sbagliato. Ma non sarebbe giusto nemmeno farsi influenzare dal progetto del nuovo ospedale o del Campus universitario. Comunque importanti. Così come, ritengo, non debbano incidere troppo le scelte su traffico e sosta. Con le nuove amministrazioni cambieranno i fattori, ma il risultato sarà simile.
Ognuno, è chiaro, ha il proprio metro di valutazione. Il più importante, dal mio punto di vista, è quello economico. E Cesena ha sempre avuto i conti in ordine. Addirittura avrebbe potuto spendere di più. E avere i conti a posto non è assolutamente scontato. Non so chi sarà il prossimo sindaco, ma chiunque esso sia erediterà un Comune in salute dal punto di vista finanziario. E quello, credetemi, è veramente tanto.
In tempi non sospetti (il mio libro Vent’anni a Cesena) ho scritto che vincolavo il giudizio sul sindaco anche al nuovo Prg. Ancora non è stato presentato, ma da quello che emerge mi sembra vada nella direzione che io avrei voluto che seguisse. Prima di dare un giudizio definitivo però aspetto di conoscere quali sarà il ragionamento sugli indici edificatori.
Però, secondo me, mancherà una cosa: il trasferimento dello stadio. Resto dell’idea che il Manuzzi dovrebbe essere spostato in periferia e al posto dell’attuale struttura farci una bella area verde.
Altro aspetto che ritengo molto importante per una valutazione è il welfare. A Cesena la risposta è sempre stata più che sufficiente. E non è poco, considerando le difficoltà determinate da una richiesta sempre in aumento e che è cambiata spesso. E, anche in questo caso, si lascia in eredità una situazione sotto controllo. È importante, considerando che il sociale sarà uno dei temi principali attorno al quale disegnare la città del futuro.
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