Analisi di Francesco Giubilei (Nazione futura) che indica anche alcune strade da seguire
Interessante analisi di Francesco Giubilei (Nazione Futura) dopo il mio pezzo di ieri. Questa la nota.
Caro Buratti, leggo con estremo interesse il suo articolo “Servono scelte di qualità” in cui invita chi si candiderà a governare la nostra città alle prossime elezioni amministrative a compiere scelte coraggiose per il futuro evitando semplici slogan o proposte difficilmente realizzabili.
Ha ragione quando scrive che a Cesena, soprattutto se comparata con altre città di analoghe dimensioni nel resto d’Italia, si vive bene ma è innegabile che vi siano delle problematiche che stanno emergendo con sempre maggiore evidenza.
Tralasciando la questione di Piazza della Libertà su cui già si è detto tanto, il problema della sicurezza è una questione che andrebbe affrontata con fermezza dalla futura giunta. L’aumento dei furti negli ultimi anni – che non ha riguardato solo il centro storico ma anche interi quartieri e frazioni – è un indice allarmante per la tranquillità di tutti i cesenati.
C’è poi la costante chiusura dei piccoli esercenti, un problema che è visibile in modo drammatico passeggiando per il centro storico ma che, anche in questo caso, tocca da vicino anche gli altri quartieri.
Le botteghe, i piccoli negozi di alimentari, gli artigiani che rappresentano l’identità cesenate e romagnola, stanno scomparendo sostituiti da mastodontici supermercati che pullulano in ogni angolo della città. I piccoli e medi imprenditori, le persone che ogni mattina con fatica e sacrificio portano avanti la propria attività commerciale credo siano i veri eroi dei nostri giorni, coloro che tengono in piedi il tessuto non solo economico ma anche sociale della nostra città. A fronte dei problemi che purtroppo devono affrontare tutti gli imprenditori italiani, i nostri esercenti scontano difficoltà maggiori per la mancanza di politiche locali che incentivino il loro fondamentale lavoro.
L’impressione è che alle politiche della nostra città manchi una visione. Siamo una delle poche realtà italiane a possedere un patrimonio dell’Unesco eppure i flussi turistici sono bassi e non riusciamo ad attrarre lo straordinario potenziale di persone che sono in riviera durante l’estate. La promozione del territorio attraverso la cultura, l’agroalimentare, il cicloturismo, dovrebbero essere al centro di ogni programma politico.
Inoltre un pensiero per i giovani. Nel suo articolo citava un’ottima iniziativa come Cesenalab, dobbiamo essere in grado di creare un sistema che ci caratterizzi e possa attrarre nuove realtà giovanili da tutta Italia, un “sistema Cesena” che diventi un modello da prendere come esempio, la posizione geografica strategica della città ci favorisce, un buon modello può essere quello di H-farm, un incubatore di startup e centro di innovazione nato in Veneto e diventato un caso nazionale.
In definitiva, è vero che a Cesena si vive bene ma davvero vogliamo accontentarci? Oppure è arrivato il momento di dare uno slancio alla nostra città e superare i problemi che, se non risolti nei prossimi anni, rischiano di peggiorare in modo consistente la qualità della vita dei cesenati?
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