“In effetti – spiega Mirco Coriaci, direttore di Confcooperative Forlì-Cesena – dopo aver approfondito adeguatamente questa opportunità, ci siamo resi conto che può rappresentare un valore aggiunto specie per le comunità decentrate del nostro territorio: penso ad alcuni paesi del nostro Appennino, che soffrono da tanti anni di spopolamento e che progressivamente perdono quei servizi essenziali per consentire la permanenza degli abitanti in loco”.
A questo proposito è particolarmente interessante l’esperienza della storica cooperativa di comunità Valle dei Cavalieri sorta nel 1991 fa a Succiso, piccolo borgo dell’appennino reggiano, con l’obiettivo di salvare un paese che, dopo la chiusura dell’ultimo negozio, era destinato a morire. Ebbene oggi a distanza di più di 25 anni la cooperativa gestisce il trasporto scolastico, rifornisce di medicinali gli anziani del paese, cura servizi di ricettività turistica, gestisce un’azienda agricola, un ristorante e un negozio di alimentari, offrendo, quindi, servizi utili alla collettività e creando anche posti di lavoro.
“L’esperienza di Succiso – continua Coriaci – è stata per noi uno stimolo per progettare qualcosa di analogo sul nostro territorio: nel mese di febbraio di quest’anno è stata, infatti, costituita per iniziativa di 3 soci (Davide Casamenti, Stefano e Maicol Mescolini) la cooperativa di comunità San Zeno, che ha sede nella frazioncina di Galeata, localizzata, però, nella valle del Rabbi”.
“In più – spiega il presidente Davide Casamenti (nella foto con Pierlorenzo Rossi, direttore di Confcooperative Emilia-Romagna, Elisa Deo, sindaco di Galeata e Mauro Neri, presidente di Confcooperative Forlì-Cesena) – stiamo già pensando ad altri tipi di trasporti utili al nostro paese: mi riferisco all’accompagnamento di anziani a visite mediche, alla consegna di farmaci a domicilio e anche, in futuro, alla presa in carico dell’unico negozio del paese (Alimentari Sali e Tabacchi) attualmente gestito da persone anziane e, purtroppo, destinato alla chiusura per la mancanza di ricambio generazionale. La nostra cooperativa di comunità potrà essere veramente il valore aggiunto per San Zeno, un borgo che in 50 anni è passato dalle 2.000 anime ad appena 180 abitanti”.
Di rilievo anche il fatto che lo strumento della cooperativa di comunità stia in cima alle priorità strategiche di Confcooperative nazionale, in quanto ritenuta funzionale allo sviluppo dei territori: ne è conferma il fatto che la coop. San Zeno abbia ottenuto un sostegno economico dal Fondo Sviluppo, organismo della stessa Confcooperative per la promozione di nuove forme di cooperazione.
“Il progetto San Zeno – conclude Coriaci – è senza dubbio pionieristico per il nostro territorio: ora dovrà allargarsi e creare una base sociale ampia in paese per assumere i connotati di una vera e propria azione dell’intera comunità. Dal canto nostro non ci fermeremo qui: sono già in essere contatti con gli amministratori pubblici di diverse località appenniniche per verificare la possibilità di creare altre cooperative di comunità. Di particolare interesse quelli con il Comune di Sarsina, dove il neo sindaco Enrico Cangini ha inserito la creazione di un organismo di questo tipo nel proprio programma elettorale”.
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