Bilancio senza effetti speciali

Non sarà elettorale. I numeri di palazzo Albornoz sono molto buoni. Giusta la scelta di Carlo Battistini di ridurre l'indebitamento

Non sarà un  bilancio elettorale. In questi giorni, come tutti gli anni, Carlo Battistini, assessore al Bilancio, comincia ad accelerare sulla manovra economica. Questa ha un sapore particolare: sarà l’ultima del decennio della sindacatura Lucchi. Tutto lascia credere che anche in questo caso i tempi saranno rispettati. Quindi si andrà in Assise entro il 15 novembre. Forse l’ultimo giorno. Un giovedì. Intanto partono i giri di consultazione (con associazioni e sindacati) che termineranno entro settembre. Poi ci sarà la compilazione vera e propria.

Non aspettatevi effetti speciali. Sarà un bilancio molto simile a quello del 2018. Non fotocopia, ma quasi. Potranno cambiare delle voci, ma non saranno fatti interventi di rilievo sulle linee strategiche.

 

Ma quale sarà l’eredità che lascerà Battistini? Molto, molto buona. Spesso in politica le chiavi di lettura sono soggettive. Quello che per uno è bianco, per l’altro è nero. I numeri no. Non possono essere interpretati. Ma vanno letti. E quelli del Comune di Cesena sono molto buoni. E quella, badate bene, è la chiave per una buona amministrazione. Solo se i conti sono a posto si liberano risorse per realizzare il programma. Altrimenti sei costretto ad annaspare.

 

E i conti di palazzo Albornoz sono molto buoni. Non per grazia ricevuta. Ma perché il guardiano ha fatto un buon lavoro. Soprattutto perché ha avuto la strategia giusta. Fin dall’inizio Battistini ha scelto di abbattere l’indebitamento. All’inizio non ero del tutto convinto: sbagliavo.

Carlo Battistini, vice sindaco

Con la sua filosofia l’uomo dei conti, nel tempo, ha “regalato” alla giunta quasi otto milioni in più all’anno da spendere nella parte ordinaria. Il discorso è molto semplice: ora l’indebitamento del Comune è di circa 18 milioni (in regione solo Modena è più virtuosa) e nella parte corrente ogni anno pesa (rate e interessi) per due milioni e 800 mila euro. Nel 2009 pesava per undici milioni. Il che significa che sono stati liberati otto milioni da spendere in altri capitoli.

 

Il che però non significa non avere un piano degli investimenti adeguato. Si tratta solo di finanziarlo aumentando le entrate. Passaggio comunque indispensabile per non sforare il patto di stabilità. Comunque se si vogliono aumentare le entrate senza pesare sui residenti (tasse e tariffe), le strade da battere sono due: alienazioni e fondi europei.

 

Non so chi governerà la città in futuro. Però mi auguro che, chiunque esso sia, prenda esempio da questa politica economica.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.