Ieri sera partecipata assemblea del Pd. L'ex parlamentare ha rotto gli indugi. Ha auspicato che ci siano dei concorrenti. Per scendere in campo c'è tempo fino al 24 settebre
Lattuca si è candidato ed ha auspicato che ci siano altri a farlo. Per presentare la candidatura c’è tempo fino al 24 settembre. Nel caso succeda si deciderà con quale metodo scegliere il candidato. Questo il passaggio chiave dell’assemblea comunale del Pd di ieri sera.
Circoscriverla solo a quella però sarebbe limitativo e sbagliato. È stato un incontro molto partecipato e con un dibattito interessante. Ad aprire i lavori era stata un’emozionatissima neo segretaria.
Al di là dell’aspetto delle candidature, quello che è stata ritenuta molto interessante è una sorta di parola d’ordine che un po’ tutti hanno pronunciato. Tutti gli interventi hanno sottolineato la necessità di ascoltare le persone. Parlare con lori per conoscere le esigenze e poi farne tesoro per tradurle in programmi. Insomma: tornare in piazza, tra la gente.
Poi la scena se la è presa Enzo Lattuca. Il suo intervento è stato molto apprezzato e giudicato di alto livello. L’ex parlamentare ha detto quello che ci si aspettava: si candida. Ma ha anche chiarito che non vuole essere un uomo solo al comando e ha auspicato che ci siano altre candidature. Porterebbero a un dibattito interno che sarebbe certamente positivo anche per l’immagine del partito stesso.
Per candidarsi c’è tempo fino al 24 settembre. Ci sarà chi lo farà? Difficile dirlo dopo ieri sera. Per il momento tutti sono stati allineati e coperti. C’è stato solo un intervento che ha auspicato la discesa in campo di un presidente di Quartiere. Ma non ha voluto far nomi. “Prima- ha detto – ne voglio parlare con il diretto interessato”.
Intanto di comincerà a parlare di alleanze. In questa fase lo farà la segreteria. Naturalmente in attesa che sia ufficializzato il nome del candidato. In passato si era parlato anche della presenza di liste civiche. Ma, ormai il tempo è scaduto. Quindi difficile andare oltre Semplicemente Cesena. Io però rimango convinto che potrebbe essere interessante presentare una serie di liste di Quartiere. Non dodici, per carità, ma un discreto numero. Non sarebbero determinanti, ma potrebbero aiutare. Soprattutto se fossero composte da una sorta di stakeholder di quartiere.
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