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Chiarezza sulla politica economica del Comune

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

È il perno della gestione della cosa pubblica e chi si candida a governare la città deve essere molto chiaro. A partire dalle scelte su indebitamento e avanzo primario

Come ogni anno, la composizione della legge di bilancio è preceduta da un lungo contenzioso verbale. Quello di quest’anno ha toni molto più alti. Che non condivido. Come non condivido buona parte delle proposte di Lega e 5Stelle. Fino ad ora una delle poche dichiarazioni che mi convincono (e ritengo sensata) è quella del ministro Tria che ha detto che l’unico sforamento che sarebbe disposto a concedere è quello per investimenti pubblici. Le parole non sono state proprio quelle, ma il pensiero sì.

Politica keynesiana mi verrebbe da dire, con una punta di soddisfazione. Però, forse sarebbe meglio definirla politica di prospettiva. Ancora una volta (lo ha già fatto  Renzi) invece si cerca di ottenere (in vista delle Europee) un consenso immediato con politiche di sostegno economico. Mentre il sistema Italia ha bisogno di rilanciare l’economia in modo virtuoso. Questo, quindi, è l’aspetto su cui concentrarsi.

 

Anche perché il ritorno è molto più alto (in termine di Pil e quindi anche di posti di lavoro) rispetto al “semplice” sostegno economico. Lo attestano un’infinità di studi e lo ha detto anche Alan Friedman, scrittore/opinionista, un paio di giorni fa in una diretta in onda su Rai news 24.

 

Tutto questo mi conferma che la politica economica resta il perno dell’attività del governo. Lo è a tutti i livelli. Anche in ambito locale. Senza lilleri non si lamiera dicono in alta Valle del Savio. Ed è vero. Ed allora, io vorrei che i futuri candidati a sindaco fossero molto chiari su quella che sarà la loro politica economica.  Partendo da due aspetti.

In questa fase storica il Comune di Cesena ha ridotto l’indebitamento. È un dato di fatto. Ma non è detto che tutti siano d’accordo. Chi si candida a governare Cesena cosa ha intenzione di fare?

 

C’è una cosa della quale non parla mai: l’avanzo primario: la differenza tra le entrate e le spese delle amministrazioni pubbliche, escluse le spese per interessi passivi. Che percentuale si prevede?

 

I due aspetti sono direttamente collegati tra loro. E sono anche il front office della volontà politica. Mi auguro che in campagna elettorale (ormai è cominciata) sia fatta chiarezza. Ma non sarà così. Accetto scommesse.

 

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