Cresciuto da tutti i punti di vista. Lanciati alcuni segnali importanti. Vedremo se saranno recepiti
Buona la seconda. Il bilancio della nuova edizione di “Fattore R” non solo è positivo, ma c’è anche stata una crescita di livello rispetto allo scorso anno. Merito innanzitutto del conduttore, Gianluca Semprini, che, all’ultimo momento, è stato chiamato a sostituire Sebastiano Barisoni.
Rispetto allo scorso anno, la kermesse è stata molto più vivace. Con un ritmo molto più televisivo. Semprini è anche parzialmente riuscito a contenere il sempre esuberante Bonacini. Il governatore dell’Emilia Romagna cerca sempre di trasformare l’intervista in comizio e arginarlo non è facile.
Il clou della giornata è stato l’intervento di
Eric Maskin, premio Nobel per l’Economia 2007. È stato sicuramente più concreto rispetto a Jean-Paul Fitoussi, principale ospite della passata edizione. Inoltre ha avuto il merito di calarsi nel territorio. Però mi aspettavo qualcosa di più. Molto buono il richiamo all’importanza del ruolo della scuola nella formazione del giovane e, soprattutto, a quello degli insegnanti. Condivisibile l’aumento dell’insegnamento delle materie tecnico/scientifiche fin dai primi anni di scuola. Interessante il suggerimento di studiare metodi per facilitarne l’approccio. Per il resto gli stage non sono una novità come, in campo economico, le partnership pubblico/privato sono un film già visto. Certo, lui propone l’intervento dello Stato per ridurre i rischi di impresa. Da valutare. Difficile, invece, importare in Italia il modello Singapore per gli studenti.
Altro elemento portante era la ricerca fatta da Ernst & Young che, come era logico, in continuità con quella dello scorso anno. Ha il pregio di certificare che in Romagna c’è la carenza di figure specializzate tecnico/scientifiche. Sono fondamentali per la crescita del territorio. La speranza è che la politica recepisca il messaggio e lavori per cercare di diminuire il problema. Non è da sottovalutare il fatto che durante il dibattito gli imprenditori hanno criticato l’università.
Ecco, la sintesi è un po’ tutta qui. Iniziative come “Fattore R” sono importanti, ma non possono essere fino a se stesse. Devono essere non solo un arricchimento, ma uno stimolo per migliorare il territorio. Altrimenti resta un interessante talk show al termine del quale c’era un buon buffet. Stratosferici i finger preparati dallo chef del Gambero Rosso.
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