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Torna il mercato coperto

Riapre la prossima settimana. Restituita la filosofia originaria, ma declinata in chiave moderna. Proposta interessante. Ci sarà un ricco cartellone di eventi

L’idea è giusta e la professionalità non manca. Quindi parte sotto i migliori auspici il rilancio del Foro annonario, ora mercato coperto. Ma non tutto è così facile come potrebbe sembrare.

 

I gestori del teatro Verdi si sono fatti carico di un progetto difficile: rilanciare il Foro annonario, struttura che negli ultimi quattro anni non è per nulla stata in sintonia con i cesenati.

È vero che i nuovi gestori hanno idee, capacità e professionalità. E, forse, solo loro possono riuscire nell’impresa di rivitalizzare uno spazio molto importante per il nostro centro storico.

 

Per farlo prima si sono affidati a Sanzio Castagnoli, architetto che, per sua stessa ammissione, cerca sempre di pulire gli ambienti e tende a cancellare l’orpello. Nel caso specifico ha tolto un po’ di colore e puntato su una tonalità grigio/tortora, un quasi neutro che valorizzerà, come nelle intenzioni del progettista, il prodotto in vendita. Sono i colori dei banchi del fresco che dovranno essere predominanti.

 

Ma quello che è importante è la filosofia. È tornata quella originale. Al mercato coperto. Quella che era la sua destinazione originaria. Sarà rivista in chiave moderna. Ma l’area mercatale e la gastronomia saranno gli elementi dominanti. L’obiettivo è quello di creare uno spazio con funzionalità e filosofie di un luogo frequentato, condiviso e amato dai cesenati. Per riuscirci è stato realizzato attualizzando uno spazio mercato in chiave dinamica e contemporanea, senza fingere di avere fermato il tempo.

Il nuovo progetto è dell’architetto Sanzio Castagnoli

Partendo dalla scalinata che si affaccia su piazza del Popolo ritorna la funzione mercatale con una serie di banchi di prodotti locali. Due passi avanti si completa l’area del fresco. Ma è sulla piazza, cuore del mercato coperto, che si concentrano le novità funzionali con una serie di ristorantini che vanno dalla cucina tradizionale e nuove proposte internazionali. Trait d’union una grande area  comune allestita con tavole e sedute condivise.

 

È anche previsto un ricco cartellone di eventi. Su quello però bocche cucite. Nessuna anticipazione da parte degli organizzatori se non la garanzia che le proposte saranno di alto livello.

 

L’apertura è imminente. L’ideale taglio del nastro avverrà la prossima settimana, il cinque di ottobre, in concomitanza con l’apertura del Festival del Cibo di Strada. E  aprire fra così pochi giorni è un obiettivo importante, in considerazione del fatto che di lavoro da fare ce ne è ancora parecchio.

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