Comprendono persone che fino a poco tempo fa erano comprese nel ceto medio. Fenomeno sempre più diffuso
È molto più di un convegno. È un vero proprio grido d’allarme. È anche più di una semplice richiesta di attenzione. È la presa d’atto di un problema che dovrebbe essere al centro della prossima campagna campagna elettorale.
Si tratta delle nuove povertà e di come trattarle a livello comunale. E, badate bene, non stiamo parlando del sesso degli angeli, ma di un problema sempre più diffuso.
In un passato anche abbastanza recente quando si parlava di welfare e assistenza sociale il discorso era concentrato su una particolare categoria di persone. Adesso non è più così. Dopo il 2008 (la grande crisi) è cambiato il mondo. Ci sono tantissimi nuovi poveri. Persone che fino a qualche anno fa facevano parte del ceto medio, ma che, in pochi anni, sono entrati a far parte della categoria dei nuovi poveri. Ci sono professionisti, piccoli e medi imprenditori, commercianti. Tutte persone ai quali la crisi ha portato via tutto e che, ora, hanno due difficoltà. Innanzitutto quella di ricollocarsi, poi c’è l’aspetto umano: calarsi nella nuova realtà.
Servirebbe perciò un supporto che vada oltre il semplice assistenzialismo. Devono essere aiutati a reagire per rientrare nel mondo produttivo. Un progetto è stato elaborato dall’associazione “Punto zero”. È un percorso lungo un anno che prevede l’affiancamento con dei mental coach (stimolatori) e un graduale inserimento lavorativo. Previsto anche un aiuto per il sostentamento. Però si vuole andare oltre la tradizionale mensa, struttura il cui accesso può provocare problemi psicologici che, in persone diventate deboli, potrebbero avere ripercussioni gravi.
Però servono soldi e strutture. Il privato sociale qualcosa può fare, ma serve l’intervento anche del pubblico. Il problema è molto sentito e di estrema attualità, quindi ha tutti i crismi per entrare di forza nel dibattito elettorale.
Giovedì, intanto, sarà l’argomento di un convegno che si terrà a palazzo del Ridotto (inizio 20,30). Coordina Diego Angeloni, autore del volume “Te lo do io il barbone”. Intervengono Romano Fabbri, segretario comunale Pri; Mariacristina Mischiari, presidente associazione “Punto zero”. Conclusioni di Renato Lelli, segretario regionale Pri.
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