Sabato 24 novembre 2018, alle ore 17.00, presso la Sala Consigliare di Dolo (VE), Gabriele Zelli terrà una conferenza su “Alfredo Ortali, da Dolo al fronte. La Grande Guerra nei diari dei volontari romagnoli”.
Nel corso del suo intervento Zelli ripercorrerà le vicende dell’archivista del Comune di Dolo, nato a Forlì, e di altri soldati forlivesi durante la Grande Guerra. Attraverso gli scritti di alcuni di loro, oltre a Ortali, Aldo Spallicci, Mario Fantinelli e altri, trarrà elementi e notizie in modo che l’incontro, promosso dall’Associazione Riviera sul Fronte per ricordare il centenario della fine della Prima guerra mondiale, possa assumere quel realismo che solo le parole di chi è stato in trincea per tre lunghi anni possono trasmettere.
Il diario di Alfredo Ortali è stato ritrovato nel 2008 dal nipote Ennio, noto commercialista forlivese, e fatto pubblicare dall’editore Gaspari di Udine sotto il titolo: “Dalla Romagna alla Marmolada per un Ideale Repubblicano”, curato da Andrea De Bernardin, ideatore e anima del Museo della Grande Guerra al passo Fedaia, in Comune di Canazei.
Ai partecipanti alla conferenza Gabriele Zelli porterà in omaggio la pubblicazione “I Gialli del Calvario. Una storia, un monumento”, edito dal Comune di Forlì e dal Lions Club Forlì Host. Nel volume si raccontano le vicende dell’11° Reggimento Fanteria Brigata Casale che ebbe sede a Forlì e durante il conflitto liberò Gorizia.
Le manifestazioni proseguiranno domenica 25, alle ore 10.30, nella sede del Municipio di Camponogara, dove si svolgerà la quinta edizione della cerimonia di consegna dei “Gagliardetti della Memoria di Riviera al Fronte”, che omaggia i reduci e i loro parenti per non dimenticare le storie di chi ha combattuto le guerre o ha partecipato a missioni di pace del nostro Esercito. Fino ad ora sono stati ricordati più di 100 soldati nati o vissuti nella zona del Riviera del Brenta. Nell’occasione il riconoscimento sarà consegnato anche a Ennio Ortali, nipote di Alfredo (Forlì 1880-1962).
Alfredo Ortali fu un convinto interventista tanto che all’entrata in guerra dell’Italia lasciò, a trentacinque anni, la moglie e i tre figli, di cui uno in fasce, Elvezio nato nel 1914 (molti forlivese ricorderanno quest’ultimo per essere stato presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio di Forlì, a lui è intitolato l’antistadio di via Campo di Marte), per arruolarsi volontario nella Brigata “Alpi”, erede dei “Cacciatori delle Alpi” di Giuseppe Garibaldi, dove vi militò, sino a diventarne comandante, Peppino Garibaldi (1879-1950), nipote dell’eroe dei due mondi.
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