Professore, politico, intellettuale, uomo gentile, corretto, di pace. Il Comune dovrebbe ricordarlo dedicandogli qualcosa
È morto Giovanni Maroni. Oggi pomeriggio quando me lo ha detto Gian Paolo Castagnoli ci sono rimasto molto male. L’avevo conosciuto quasi 25 anni fa quando aprì la redazione di Cesena del Corriere Romagna. Con il passare degli anni la conoscenza è migliorata e in maniera direttamente proporzionale aumentava la stima nei suoi confronti. E mi onoro di averlo avuto come opinionista.
Giovanni Maroni, il professore, è stato un politico, un intellettuale, un insegnante. Ma soprattutto un gran signore.
Mi piace ricordarlo con il post che Elude Urbini, sua avversaria politica, ha messo su Facebook.
Il mio saluto a Giovanni Maroni, amico anche quando si militava in partiti avversi, io nel PCI e lui consigliere comunale nelle file della DC, con cui ci si confrontava sempre in modo costruttivo. Il professore che insegnava a scuola e poi anche a casa, che scriveva con finezza e chiara documentazione di storia locale, da quella che passava attraverso le parrocchie, la nascita e la crescita delle banche e la vita nelle frazioni durante l’ultima guerra.
Uomo gentile, corretto, di pace. Lo voglio ricordare con la foto (purtroppo di scarsa qualità) che gli scattai quando, insieme, si manifestò a Gerusalemme per la pace nella martoriata Palestina. E furono anche allora, quelle giornate di “time for peace”, turbolente e difficili ma anche cariche di speranza testimoniata dalle donne isareliane e palestinesi che marciavano insieme.
Caro Giovanni, che la terra ti sia lieve.
Parole molto belle alle quali io vorrei aggiungere solo una richiesta: il Comune dovrebbe ricordarlo dedicandogli qualcosa.
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