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Un patto per Cesena

Questa mattina la sottoscrizione dell'accordo fra Popolari e Lattuca. Ma la coalizione di centrosinistra potrebbe allargarsi ancora

Un altro passo in avanti, ma l’impressione è che la coalizione di centrosinistra non sia ancora definita del tutto. Per ora sono cinque le liste che appoggiano la candidatura a sindaco di Enzo Lattuca: Pd, Pri, Mdp-Articolo 1; Cesena 2024 e Popolari per Cesena. Della partita vi sarà anche la lista civica che fa riferimento a Zuccatelli e Biguzzi. Ma Lattuca non ha escluso che il gruppo si possa allargare ulteriormente con soddisfazione di tutti, a partire dal candidato a sindaco che ha sempre sostenuto che la creazione di una coalizione per lui fosse l’elemento fondamentale. Del resto lui non ha mai condiviso l’autosufficienza del Pd. È il motivo per il lavoro quale circa un anno fa ha rinunciato a candidarsi al Parlamento.

L’accordo sottoscritto questa mattina


Agli alleati si sono aggiunti ufficialmente anche i Popolari per Cesena. La decisione era già stata presa, ma è stata sottoscritta ufficialmente questa mattina. L’alleanza è sempre stata considerata possibile, ma non scontata. I Popolari per Cesena hanno provato a battere altre strade partendo dal presupposto che non potevano essere alleati di un centrodestra che non è per nulla centro, ma solo destra.

Da luglio la formazione guidata da Gilberto Zoffoli ha lavorato prima alla creazione del quarto polo, poi ad un Insieme per Cesena. Ma l’unità di intenti è stata trovata solo con Lattuca col quale è stata trovata sintonia. “Non è un contratto – ha detto Zoffoli, con forza – mam un patto che ha come riferimento i valori che ci fanno stare insieme e che è fatto con una persona, per ciò che è, per ciò che rappresenta e per quello che si prospetta per il futuro”. Ha poi aggiunto che lui sarà il capolista.

La firma dell’accordo


Lattuca ha garantito che l’accordo non è “una questione algebrica”, ma il tentativo di creare una coalizione che rappresenti le culture politiche cittadine perché “nei sistemi democratici il confronto tra pluralità di idee può portare a dare le risposte migliori”. È senza dubbio un Lattuca che politicamente è cresciuto moltissimo grazie all’esperienza al Parlamento. Lo riconosce anche lui. Del resto, per quanto possa essere vituperato, il Parlamento resta una scuola importantissima che trasforma, in meglio, tutti quelli che fanno quel tipo di esperienza. Una crescita che ho riscontrato in tutti i politici locali che hanno fatto quel salto.

Sia Lattuca che Zoffoli poi hanno sottolineato che non c’è solo il programma ad unirli. Ma anche la forte connotazione europeista e la netta avversione al populismo.

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