Si festeggia la ritrovata libertà, bene di un valore inestimabile
Il 25 aprile è un rito laico che ancora mi emoziona. Per questo non sono per nulla d’accordo con Vittorio Feltri che oggi su Libero lo definisce “una festa dell’ipocrisia”. Non è e non sarà mai una festa dell’ipocrisia proprio perché Feltri e chiunque altro è libero di poter fare quel titolo.
È vero, in quel periodo ci furono delle esagerazioni come ci sono in tutte le guerre civili. Perché quella (dal 1943 al 1945) fu una guerra civile. Però ci ha dato la libertà. Non tanto da destra, sinistra o centro. Ma da un regime totalitaristico, forma di governo da combattere sempre senza se e senza ma, di qualunque estrazione esso sia.
È da combattere perché la libertà non ha prezzo. Poter esprimere il proprio pensiero, non solo sotto forma di espressione di voto è un bene inestimabile. Se adesso si può usare Facebook in totale libertà è proprio grazie al 25 aprile. Questo, però, non vuol dire che non debba essere normato: libertà significa essere liberi di esprimere il proprio pensiero, ma non di poter offendere. Libertà non significa impunità.
Libertà deve essere confronto e rispetto delle idee degli altri. Ed è un bene inestimabile che ci è stato regalato proprio dal 25 aprile. Per quello non potrà mai essere una festa dell’ipocrisia. Perché di questa situazione ne traiamo beneficio tutti. Poi, quella data, ognuno è libero di festeggiarla o meno, di esaltarla o criticarla. Ma può decidere in piena autonomia cosa fare senza subire una coazione esterna che imponga volontà e movimenti.
A Cesena sarà il giornalista e storico Paolo Mieli l’oratore ufficiale della cerimonia pubblica che si terrà domani, nel 70° anniversario della Liberazione.
La cerimonia ufficiale prenderà il via alle 10.15 con il raduno delle autorità civili e militari e della cittadinanza nella piazzetta “M. Alboni” (piazzale est della Barriera Cavour).
Da qui partirà il corteo che, accompagnato dalla Banda musicale “Città di Cesena”, percorrerà viale Carducci fino a raggiungere il monumento ai Caduti della Resistenza, dove sarà deposta una corona. Dopo il saluto del sindaco di Cesena, prenderà la parola Paolo Mieli, una delle firme più illustri della stampa italiana, a lungo direttore del Corriere della Sera e autore di numerosi saggi dedicati in particolare alla storia e alla politica.
Un momento particolare della cerimonia sarà costituito dalla presentazione ufficiale, con la partecipazione dell’artista, del dipinto intitolato “I martiri di Ponte Ruffio”, un grande olio su tela che il pittore cesenate Romano Buratti ha realizzato lo scorso anno e che ha deciso di donare al Comune. L’opera – come suggerisce il titolo – intende commemorare l’eccidio del ponte di Ruffio, dove il 18 agosto 1944 i nazifascisti uccisero otto uomini, tra cui un gruppo di marinai in servizio a Cesenatico e in procinto di unirsi ai partigiani.
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