Non è facile. Ha molte controindicazioni. Allora serve un'alternativa
Interessante riflessione di Angelo Raffaele Pagliacci, architetto, affidata prima a Instagram e poi postata su La Cesena che vorremmo. La Cesena che Vorremmo.
Cesena, città di tre papi, tre ponti e una passerella troppo lontana dai flussi ordinari urbani. Ponte Vecchio avrebbe bisogno di riposo e con lui coloro che hanno bisogno di attraversarlo, o meglio .. “risalirlo” dal gran che è ripido. Saremo pure la città del wellness e della Technogym ma non tutti possono permettersi l’arrampicata a Ponte Vecchio e neppure alla Rocca Malatestiana. Cesena, abbracciata alla collina e stretta tra il fiume Savio e la Ferrovia, necessita di collegamenti con l’oltresavio e col quartiere cervese. Ponte nuovo è l’unico poggiapiano del fiume e permette il transito agevole di pedoni, disabili, veicoli, ma con la propria sezione fa quello che può. Ponte Europa già lontano dalla Via Emilia serve alle auto e non molto bene i pedoni, con un dislivello sull’ippodromo troppo pittoresco già per un sessantenne. La passerella pedonale più a valle è certamente utile ai patiti del passo a piedi o di corsa ma disturbano gli innamorati e storie di lunghi baci. Fiume e Ferrovia sono le nuove mura della città ma come si conviene al caso quei limiti vanno abbattuti con nuove porte, e passi, e ponti. I nuovi mezzi che ci accompagneranno nei trasferimenti quotidiani lo impongono. Una nuova città liquida e cablata sta nascendo. Il governo cittadino eletto che si insedierà dovrà tenerne conto serenamente. Potrà contare su innumerevoli soluzioni già progettate e cantierabili. Coraggio ..
Finalmente qualcuno che prova ad elevare il dibattito uscendo dai soliti schemi, dai soliti argomenti. Va apprezzato chi prova a cercare di introdurre temi non solo nuovi, ma finalizzati alla progettazione di quella che sarà la città del futuro. Una città che, volenti o nolenti, cambierà volto nei prossimi anni. A spostare un equilibrio consolidato sarà il nuovo ospedale. Per quella data si potrà tornare a ragionare anche del senso unico sul ponte Vecchio in quanto il traffico diminuirà. Il doppio senso ormai è anacronistico, soprattutto per le ridotte dimensioni delle corsie. Però non è un problema di facile soluzione. Anzi, tutt’altro.
L’ideale sarebbe permettere solo l’entrata. Ma è dimostrato che caricherebbe troppo di traffico via Savio, in particolare da via Bonci a viale Matteotti. Tutto questo perché il traffico non si incanala in via Romea perché comunque via Savio e il Ponte Vecchio restano la strada più corta per chi deve andare in centro. Ed arriva dai Quartieri Valle Savio e Borello.
Se restasse il doppio senso sarebbe ancora più attuale il discorso fatto da Pagliacci: servirebbe un alternativa per pedoni e, soprattutto, ciclisti. Oltre al problema di risalirlo c’è anche quello della sicurezza. I marciapiedi sono molto stretti, ma il problema maggiore c’è per i ciclisti. L’unica alternativa è la passerella ciclipedonale sul ponte nuovo, ma comincia ad essere insufficiente anche perché solo in una delle due di può pedalare.
Questo post è stato letto 201 volte