Site icon Romagna Post

Lotto zero da maneggiare con cura

Senza il progetto di prosecuzione della secante sarebbe uno spreco di denaro pubblico

È una mia convinzione da tempo. Ieri l’ho ribadita anche alla conferenza stampa congiunta di Rossi e Zattini, candidati a sindaco del centrodestra per Cesena e Forlì: il lotto zero è un argomento che va maneggiato con cura. Senza una strategia che preveda un allungamento della secante sarebbe uno spreco di denaro pubblico.

La secante vista dall’alto

Cercherò di essere chiaro. Sul collegamento veloce fra Forlì e Cesena con me si sfonda una porta aperta. Sono sempre stato favorevole e sempre lo sarò. Innanzitutto per la sicurezza. Il tratto di via Emilia fra Diegaro e Forlimpopoli è del tutto inadeguata per sopportare l’attuale mole di traffico. Quindi in quell’ottica il lotto zero sarebbe fondamentale. Se però non ci fosse la possibilità di fare questa opera il mini proseguimento della secante sarebbe uno spreco. Stiamo parlando di circa un chilometro del costo di 27 milioni di euro e che non risolverebbe nessun problema.

In questo momento il punto critico (il vero tappo) è Capocolle e i due semafori (fondamentali) a poca distanza l’uno dall’altro. Certo, ha ragione chi sostiene che la via San Cristoforo è inadeguata per sopportare il peso del traffico in uscita dalla secante, ora aumentato dalla presenza della Sacim. Però, il problema potrebbe essere tranquillamente risolto tombinando il fosso, operazione che avrebbe un costo infinitamente più basso. A quel punto, attraverso il rotondone, si arriverebbe nella via San Giuseppe, strada nella quale si immetterebbe il lotto zero.

L’uscita in via San Cristoforo

Questo non vuol dire che non si debbano portare avanti le trattative per sbloccare i lavori del lotto zero. Ma devono viaggiare in parallelo con il progetto di collegamento con la circonvallazione di Forlimpopoli, tratto a raso che correrebbe a fianco della ferrovia e avrebbe costi infinitamente più bassi. E, comunque, sarebbe fondamentale arrivare a Panighina. Anche perché buona parte del traffico che si intasa a Capocolle è diretta in quella zona industriale, mentre sono sempre di più quelli che, per il collegamento veloce con Forlì, scelgono l’autostrada.

Questo post è stato letto 165 volte

Exit mobile version