L'ideale sarebbe l'ascensore. Andrebbero bene anche le scale mobili. No all'immobilismo
Dunque, la Rocca ha un nuovo gestore. Sono leccesi e pare siano professionisti del settore molto apprezzati. L’obiettivo è dare una nuova identità alla struttura, con un rafforzamento dell’anima museale in forme innovative ed esplorando nuove frontiere, a cominciare dall’idea di farne uno spazio in grado di ospitare importanti mostre di arte contemporanea.
L’idea è buona. È ed giusto lavorare per valorizzare la Rocca che, assieme a Malatestiana e piazza del Popolo, forma un trittico di assoluto livello. Fra l’altro la vicinanza fra le tre strutture è un elemento di enorme vantaggio. Però c’è un problema: l’accessibilità della Rocca. Per farle fare il salto di qualità serve renderla più facile da raggiungere.
La Rocca di Cesena, come tutte le fortezze, fu costruita in un punto difficilmente accessibile. L’obiettivo era creare delle complicazioni a chi avrebbe tentato di attaccarla. I progettisti di allora non potevano certo pensare che dopo seicento anni (la Rocca di Cesena è stata studiata nel 1380) sarebbe diventata un richiamo turistico e che arrivarci non sarebbe stato facile. Per nulla.
Il problema di Cesena è che non c’è neppure un parcheggio vicino. Avrebbe potuto esserlo il Garampa, ma le Belle arti bloccarono tutto. Ed allora l’unica soluzione è andarci a piedi. Però non è facile. Non avranno problemi i podisti che domenica correranno la Stracesena che termina proprio nel parco della Rocca. Per gli altri il compito non è facile. Sia che scelgano la bella via Malatesta oppure le scale all’interno del parco. Soluzione, quest’ultima, obbligata nei giorni caldi.
La soluzione , a mio avviso, è solo una: l’ascensore. Però si potrebbe pensare anche a una scala mobile. Cremagliere o altri ammennicoli del genere lasciano il tempo che trovano. Per quello, io credo, che la prossima amministrazione, se deciderà di puntare sulla Rocca, dovrà inserire il progetto nel piano investimenti del prossimo bilancio. Però, di sa, i tempi non sarebbero velocissimi, come non lo possono essere tutte le opere pubbliche obbligate a rispettare tempi tecnici. Bene che vada se ne parlerebbe fra tre anni. Nel frattempo bisognerebbe trovare una soluzione e la più praticabile pare essere quella del trenino elettrico.
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