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La liuteria forlivese: da Giuseppe Secondo Paganini ad Armando Barbieri a Luigi Foscolo Lombardi

Si chiude domenica il ciclo di aperture del Museo Romagnolo del Teatro a cura dei soci dei Lions Club forlivesi e del Leo Club, in collaborazione con il personale del Servizio Cultura e Turismo del Comune di Forlì. 
Domenica 26 maggio 2019, i locali di Palazzo Gaddi, corso Garibaldi 96, Forlì, resteranno aperti dalle 15.00 alle 18.00. Nel corso del pomeriggio, alle ore 16.30, Gabriele Zelli racconterà la storia della liuteria nel forlivese da Giuseppe Secondo Paganini (1870 – 1913) ad Armando Barbieri (1893 – 1969) a Luigi Foscolo Lombardi (1939). Lombardi  esporrà alcuni strumenti in fase di realizzazione e ne spiegherà le fasi lavorative. 
Al termine i partecipanti potranno assistere, alle ore 18.00, presso Palazzo Merlini, sede del Circolo Democratico Forlivese, via Maroncelli 7, al concerto promosso da Sadurano Serenade, Festival musicale promosso dall’Associazione “Amici di Don Dario” giunto alla XXIX edizione, direttore artistico Yuri Ciccarese. Nell’occasione Anna Armenante, che suona un flauto traverso dell’800, e Marco Battaglia, che suona una chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini (1805 – 1872), eseguiranno musiche di Luigi Moretti, Mauro Giuliani, Ferdinando Carulli, Gioacchino Rossini. 
Ai partecipanti alle varie iniziative sarà consegnata in omaggio copia della pubblicazione “Quattro storie per raccontare il Museo Romagnolo del Teatro” a cura di Gabriele Zelli. 
Ingresso libero. 

Una sala del Museo Romagnolo del Teatro raccoglie strumenti musicali di vario genere appartenuti a musicisti locali o ad istituzioni musicali cittadine che nel tempo sono stati donati al Comune di Forlì anche grazie alle sollecitazioni esercitate da musicisti come Alvaro Fiorentini (1913 – 1996), insegnante di tromba dell’Istituto Musicale “Angelo Masini”, nei confronti di colleghi e famiglie degli stessi. 
Una parte importante del fondo proviene dalla liuteria forlivese Paganini, di cui l’esponente maggiore fu Giuseppe Secondo Paganini (Forlì 1870 – Firenze1913). L’anno della sua consacrazione in questo campo fu il 1899 quando realizzò, su incarico di Angelo Masini, il famoso “Quartetto Masini”, donato al Comune di Forlì da Raul Masini Risi, nipote del tenore. Il quartetto venne provato a Siena durante un concerto di beneficenza, al termine del quale furono elogiati gli esecutori e non meno entusiastici furono gli apprezzamenti per il fabbricante dei due violini, di una viola e di un violoncello. Tutti strumenti di autentica bellezza, giudicati perfetti per eleganza di forma, per la vernice chiara e trasparente, che sono stati restaurati nel 2009, grazie al contributo del Lions Club Forlì Host. 


Anche un altro liutaio forlivese merita di essere ricordato. Si tratta di Armando Barbieri (1893 – 1962) che conseguì in più occasioni, sia in Italia che all’estero, significative affermazioni e riconoscimenti, in particolare nel 1937 a Cremona, in occasione della Mostra del Bicentenario Stradivariano, dove fu presente con un violino e una viola realizzati nella sua bottega. Non lavorò, come spesso avviene, imitando i grandi liutai della scuola cremonese, ma su modelli e ispirazione propria.
Questa nobile arte viene ancora portata avanti a Dovadola da Luigi Foscolo Lombardi che domenica 26 maggio sarà presente al Museo Romagnolo del Teatro di Palazzo Gaddi con alcuni dei suoi strumenti in fase di realizzazione.

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