Il ciclo di appuntamenti verrà ripreso nel mese di maggio del 2020 .
Oltre 120 persone hanno partecipato alle visite guidate, condotte da Marco Vallicelli, alle Pievi di S. Stefano di Pisignano e di Santa Maria in Acquedotto che si sono svolte nel corso del pomeriggio di sabato 25 maggio 2019.
Si è così concluso nel modo migliore il ciclo di appuntamenti che in precedenza aveva avuto come meta analoghi luoghi di culto come: San Cassiano in Pennino di Predappio, Sant’Agostino in Rocca d’Elmici, San Pancrazio di Russi, Sant’Apollinare in Longana, S. Pietro in Sylvis di Bagnacavallo. Sono state coinvolte in questo modo oltre 500 persone bissando il successo dello scorso anno, quando gli organizzatori programmarono le uscite al Santuario della Madonna delle Grazie di Fornò e alle pievi di San Cassianus Martire in Decimo di Campiano, San Pietro in Trento, San Martino in Barisano e Santa Maria in Acquedotto.
Il progetto è iniziato ormai due anni fa, proprio in seguito alla riapertura della chiesa di Pieveacquedotto dopo che per un lungo periodo era rimasta chiusa per essere sottoposta a un complesso intervento di restauro. Al termine dei lavori l’impegno di un nutrito gruppo di cittadini del posto per il recupero di un bene ritenuto veramente un patrimonio di tutti e l’arrivo del nuovo parroco, don Andrea Carubia, sono stati elementi determinanti per intraprendere un percorso di valorizzazione della pieve.
Le prerogative c’erano e ci sono tutte. A partire dalla sua importanza storica, tanto che le prime attestazioni sull’esistenza di un edificio adibito al culto risalgono ad oltre 1.150 anni fa, esattamente al 963. Analogamente le caratteristiche architettoniche dell’edificio attuale, edificato nel XIII secolo sui resti di una più antica chiesa bizantina, sono unanimemente apprezzate perché emanano un fascino particolare. Questi elementi, insieme ad altri, hanno fatto sì che si arrivasse a considerare che una promozione dell’edificio sacro di via Ca’ Mingozzi, anche dal punto di vista turistico, non potesse avere un riscontro positivo se non inserito in un itinerario più ampio di luoghi analoghi e con un forte richiamo alle radici della religiosità e all’aspetto culturale di cui è ricchissimo il territorio romagnolo.
È stata così costituita l’Associazione “Antica Pieve”, dopodiché il presidente Claudio Guidi ha chiesto la collaborazione di Marco Vallicelli, storico dell’arte forlivese, e di Marco Viroli e Gabriele Zelli, che con il volume “Forlì. Guida alla città”, edito nel 2012, le altre loro pubblicazioni e le numerose iniziative tese a riscoprire la storia locale, stanno dando un concreto contributo alla valorizzazione del territorio.
I risultati del lavoro intrapreso sono positivi: dalle visite guidate che hanno visto la partecipazione di persone provenienti da altre province e regioni, alla presenza, seppur ancora saltuaria, di gruppi di visitatori nel corso degli ultimi tempi che si sono recati a Pieveacquedotto.
Da non sottovalutare per la divulgazione della conoscenza delle pievi l’importanza delle pubblicazioni “Antiche Pievi. A spasso per la Romagna”, volume primo e secondo, edite dalla stessa associazione nel 2018 e nel 2019, oramai esaurite, in cui sono riportate le schede elaborate da Marco Vallicelli di tutti i luoghi di culto visitati e alcuni testi sulla storia locale scritti da Marco Viroli e da Gabriele Zelli.
“Abbiamo intenzione di continuare – dichiara Claudio Guidi – tanto che abbiamo già ipotizzato gli appuntamenti per il 2020 quando, sempre durante i sabati di maggio, organizzeremo visite alla pieve di San Martino in Strada, Pievequinta, anche se di quest’ultima rimane solo l’originario campanile, San Donato in Polenta, S. Bartolomeo Apostolo a Tipano di Cesena. Prima però concentreremo i nostri sforzi per la miglior riuscita dei sette concerti, a ingresso libero, che si terranno, a seconda dei casi, sul retro, o all’interno, della chiesa di Pieveacquedotto, via Ca’ Mingozzi 9, nei mesi di giugno e luglio prossimi. Il primo sarà in programma mercoledì 13 giugno, alle ore 21.30, con la partecipazione dell’apprezzata Orchestrona della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli”.
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