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Dall’incontro tra il blues di Vince Vallicelli e il rockabilly dei Rebel Cats sono nati Vince & the Rebels

Martedì 11 giugno, alle ore 22, nel giardino della Fiasca, via G. Oberdan 38, a Forlì, tornano per il secondo concerto con il nuovo line up, Vince & the Rebels, nati dall’incontro tra il grande percussionista Vince Vallicelli e due membri dei Rebel Cats, la storica formazione rockabilly del panorama forlivese e italiano che con il festival internazionale “Mister Rock and Roll”, nel 1985, diede il via a un fenomeno divenuto poi il celebre Jamboree Festival.

Vince & the Rebels

L’idea del super gruppo è nata qualche mese fa con l’innesto alla batteria di Vince Vallicelli, uno dei più apprezzati batteristi della scena musicale italiana, che ha permesso il felice connubio tra influenze blues e le frenetiche e spumeggianti sonorità tipiche del rockabilly.

Il repertorio proposto dal vivo spazia tra brani originali della band, come “Good morning Teds“, e cover di grandi classici di Carl Perkins, Richie Valens, Jimi Hendrix, Elvis Presley, Dale Hawkins, con Vince Vallicelli a dettare i tempi e a condurre i Rebels nelle sterminate e affascinati praterie delle dodici battute del blues.

Vince Vallicelli

Dopo aver collaborato con Gianna Nannini, Eugenio Finardi e tanti altri, Vince Vallicelli incontra Andy J. Forest e immediatamente viene rapito dal blues. Insieme con il chitarrista e cantante statunitense partecipa a tutti i maggiori blues festival europei e americani e comincia a suonare con grandi nomi del genere musicale, fino a formare un ensemble tutto suo: la Vince Vallicelli Band. L’incontro con i Rebels e la comune passione per blues e rock’n’roll fa scoccare la scintilla che conduce verso nuove sonorità.

Vince Vallicelli ci racconta brevemente com’è avvenuto l’incontro: «Quando i Rebel Cats mi hanno chiesto di far parte di questo nuovo progetto ho risposto che ero molto interessato e che mi sarebbe piaciuto unire le due esperienze: la mia blues con la loro rockabilly. Il blues è poi un po’ la mamma di tutto: jazz, folk, rock’n’roll… insomma il blues sta alla base dell’albero musicale. L’intento perciò è di mantenere quelle dinamiche e il groove, quella specifica onda musicale, con il progetto di comporre in seguito brani originali addirittura in italiano. Come dicono in tanti, io sono un vulcano e credo di averli un po’ stravolti. In ogni caso è davvero molto bello per me, che da anni sto compiendo un lavoro di ricerca sul nostro dialetto, suonare con loro che sono tutti musicisti romagnoli molto bravi, con i quali mi trovo benissimo soprattutto a livello umano».

Paolo Domeniconi

Interessante è ripercorrere le tappe fondamentali della storia del gruppo forlivese capitanato dal frontman Paolo Domeniconi. I Rebel Cats sono stati fondati nel lontano 1983. Il gruppo originale era formato da Paolo Domeniconi, voce e chitarra, Stefano Prati, chitarra solista, Paolo Peddis alla batteria (scomparso nel 2013), e Fabio Signorelli al contrabbasso.

Racconta Paolo Domeniconi: «Anche se io, Prati e Peddis ci conoscevamo già dai tempi della Scuola d’Arte, quando eravamo dei ragazzini, fu Signorelli uno dei principali promotori del gruppo. Fu lui che un giorno ci fece ascoltare gli Stray Cats. Ricordo che rimasi folgorato e gli dissi che anche noi avremmo potuto mettere in piedi un gruppo di rockabilly come quello. Diventammo così la prima formazione del genere in Italia. Nel 1985 nacque a Forlì il Memphis Club e da allora, per dieci anni, abbiamo organizzato il Meeting del rock‘n’roll e rockabilly a Forlì, in diverse location tra cui il pattinodromo di viale Spazzoli e i giardini di via Dragoni, richiamando da mezza Italia, e non solo, frotte di ragazzi con basettoni, stivaletti e giubbotti da motociclisti. In via Dragoni, dove sorgeva il Centro Musicale, si tennero le edizioni più belle e partecipate del Meeting. Fortunatamente di queste manifestazioni restano molte testimonianze video e un bel libro fotografico».

«Noi Rebel Cats – sottolinea Domeniconi – non siamo mai stati veri e propri professionisti, quanto piuttosto degli appassionati del rockabilly e abbiamo avuto sempre come scopo la divulgazione di questo genere musicale. Il nostro più grande orgoglio resta avere organizzato dal nulla il raduno dal 1985 al 1995. Siamo partiti con 200.000 lire a testa, versate in un libretto, che son servite a coprire le prime spese. È stata una delle ultime occasioni in cui Forlì si è trovata al centro della musica e siamo fieri che i Rebel Cats siano stati il motore di questo fermento. A metà degli anni ‘90, in occasione del raduno, nella nostra città confluivano tre/quattromila persone da tutta Europa. Per noi è stata una soddisfazione unica. Poi il raduno passò a Senigallia e divenne il Jamboree Festival, giunto quest’anno alla XX edizione, ma questa è un’altra storia».

Stefano Prati

«Nel 1987 – prosegue Domeniconi – registrammo il primo disco. In seguito Fabio Signorelli lasciò il posto a Sasso Battaglia che a quei tempi aveva appena sedici anni. Fu nel 1992 che, cambiando il nome del gruppo in Billy Balla, prodotti da Michele Centonze, grazie al brano “Hey, dai vai” riuscimmo ad arrivare in finale al Festival Voci nuove di Castrocaro. Poi, mentre stavamo registrando un nuovo album, a cavallo nel 1995, ci sciogliemmo. Ricordo che l’ultimo concerto lo tenemmo al PalaFiera il 31 dicembre 1994 come supporter di Lorenzo Jovanotti Cherubini che in quegli anni aveva la sua base operativa a Forlì. Dopo lo scioglimento, Paolo Peddis e Sasso Battaglia formarono gli Hormonauts, un gruppo che ebbe un successo planetario, anche se in pochi sanno che nacque a Forlì da una costola dei Rebel Cats».

Per dieci anni il front man dei Rebels appende la chitarra al chiodo fino a che, nel 2006 avviene la reunion. «A me era tornata una gran voglia di suonare. Per dieci anni avevo abbandonato la musica, senza unirmi ad altri. Il mio gruppo erano i Rebel Cats e a loro restai fedele. Nel 2006, dopo aver incontrato Paolo Peddis, stanco perché era in tournee da anni con gli Hormonauts in giro per il mondo, decidemmo di rimetterci insieme con Sasso e Stefano. Nel corso della nostra carriera abbiamo prodotto due album con l’aiuto di Giovanni Picone ed Elio Crociani (“The Rebel Cats nel 1987 e “Throw the Dice” nel 1991) e un cd live, registrato al Naima nel 2006, la sera della nostra prima reunion. Purtroppo però nel 2013, Paolo Peddis ci ha lasciato. Siamo rimasti sconvolti da questa tragedia e per due anni ci siamo fermati per rispettare la sua memoria e per metabolizzare la perdita».

La formazione di Vince & the Rebels comprende: Paolo Domeniconi, voce e chitarra, Stefano Prati, chitarra solista, Vince Vallicelli alla batteria e Mattia Montesi al contrabbasso.

Mattia Montesi

«L’incontro con Vince – puntualizza Domeniconi – ha portato nuova linfa vitale. Ci siamo trovati subito bene insieme e tra noi è nato uno scambio che ha dato origine a un suono completo e maturo. Oggi possiamo spaziare in un repertorio vastissimo, riportando a nuova vita le sonorità del rock‘n’roll e del rockabilly che, come del resto gran parte della musica moderna, sono nati proprio dalle radici del blues».

Il leader dei Rebels pensa ai prossimi impegni e ai progetti per il futuro: «Il primo concerto con la nuova formazione lo abbiamo tenuto lo scorso 19 aprile al Naima. Quella alla Fiasca sarà la seconda data e in quest’occasione ci presenteremo sul palco con una strumentazione ridotta, più intima e acustica rispetto a quella della serata al Naima. Tra i nostri progetti c’è la realizzazione di un nuovo album di brani inediti, possibilmente in italiano. Tuttavia questa idea non sarà facile da realizzare perché l’italiano non sempre si adatta bene al nostro genere di musica. Comunque, anche se non sarà facile comporre la musica che ci piace unendola a testi in lingua italiana, è nostra intenzione provarci».

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