Grande successo anche per la seconda edizione della 5,30 run. Già raccolti 5mila euro per l'Anffas
Buongiorno a tutti, se me lo avesse imposto il dottore non credo che mi sarei alzato così presto stamattina. Lo ha scritto alle 4,07 un componente del gruppo dei Runners solidali che doveva correre la 5,30 run. Condivido. Dirò di più. Se per qualsiasi altro motivo mi sarei dovuto svegliare a quell’ora avrei stramaledetto tutto e tutti. Invece quando si tratta di andare a correre scatta l’orologio biologico. Non è la prima volta che mi capita. In questa occasione avevo puntato la sveglia alle 4,30, invece alle 4,20 mi sono svegliato senza nessun ausilio.
Perché? Boh. Forse semplicemente perché correre mi piace. Pare non se ne possa fare a meno a causa della produzione di endorfine che ti fanno stare bene. Lo dicono gli esperti e se lo dicono loro sarà vero. Io so solo che dopo una corsa sto stramaledettamente bene. Anche adesso che ho un piede che mi fa stramaledettamente male. Un motivo ci sarà. O no?
Poi ho scoperto (anzi riscoperto) il piacere di correre all’alba. Per il secondo anno consecutivo ho partecipato alla 5,30. Anche quest’anno si è corsa una settimana prima della San Giovanni e sullo stesso percorso della classica delle classiche del podismo cesenate.
Ebbene, anche quest’anno sono stato molto bene. Essenzialmente per una serie di motivi. Ma in particolare per uno: l’alba è senza dubbio il momento in cui la mente è più lucida quindi è più facile riflettere, contemplare, ma, soprattutto, concentrarsi sentendosi, quindi, maggiormente in pace con se stessi.
Rispetto all’anno precedente i partecipanti sono aumentati e così è stato possibile dare un aiuto maggiore all’Anffas nella realizzazione della “Fattoria dell’Ospitalità”. Con la vendita mattutina a 10 euro delle magliette “tecniche” rosse dell’edizione 2019, si è arricchita la raccolta fondi che, anche grazie agli sponsor, è ormai giunta a più di 5.000 euro e che sarà ulteriormente rimpinguata durante la “Notturna di San Giovanni”, in programma sabato prossimo alle 20.
Dopo essersi lasciati alle spalle l’ospedale Bufalini e Rio Marano, i podisti hanno percorso sua eccellenza la Ridolfi, salita alla quale non si può dare del tu, trovando però in cima una gradita sorpresa: il ristoro a base di bevande e ciambella organizzato dall’Endas Cesena sul cancello dell’abitazione di “Ghedo” (Gilberto Broccoli), uno dei campioni storici del podismo cittadino. Poi, ognuno con il proprio passo, i 500 sono scesi a Ponte Abbadesse, pronti ad affrontare la salita della Rocca, per giungere in Piazza della Libertà al Bar Amor, che per l’occasione ha alzato le serrande alle 5,00.
“5,30 Run Cesena è stata una esperienza bellissima, trasformatasi ormai in un evento vero e proprio, pieno di gioia, di voglia di fare attività fisica e di godersi la città eccezionalmente senza auto. – hanno detto gli ideatori Stefano Zoffoli e Paolo Lucchi – Assieme agli altri organizzatori già questa mattina, prima, durante e dopo la “5,30” , ci siamo sentiti chiedere di ripetere l’evento. Abbiamo assicurato a tutti che accadrà anche nel 2020, perché è stato emozionante trovarsi in tanti, con una motivazione solidale come quella a favore di ANFFAS Cesena, grazie ad un passaparola rafforzato dalla voglia di stare assieme, in una Cesena indimenticabile”.
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