Site icon Romagna Post

La politica deve dialogare

Pur restando fedele ai propri valori. Ma non aiuta l'atteggiamento muscolare sempre più in voga

In attesa che la legislatura entri nel vivo siamo alle schermaglie. Il tema, adesso, è la collaborazione fra maggioranza e minoranza. Niente di nuovo. Un argomento che è sempre stato e sempre sarà al centro del dibattito politico. A far discutere è una frase pronunciata da Lattuca. Secondo il neo sindaco nella passata legislatura ci fu un dialogo fra giunta e Forza Italia o parte di essa. Ipotesi smentita con forza da Marco Casali, leader azzurro, che ha puntato l’indice accusatore contro la precedente amministrazione. Ha fatto altrettanto Vittorio Valletta, consigliere comunale di Cesena siamo noi. Nello stesso tempo dalla parte opposta scaricano le colpe sull’opposizione.

Non so come siano andate le cose e non posso prevedere cosa succederà in questa legislatura. Di certo mi auguro che fra le parti ci possa essere dialogo. In una democrazia è fondamentale. Ma è una pratica complicata in una politica sempre più muscolare dove l’obiettivo principale è dimostrare chi ce l’ha più duro. Con questo non voglio dire che maggioranza e opposizione non debbano difendere le loro posizioni. Ma a volte si vedono arrocchi che paiono esagerati e che rischiano di non fare il bene della città.

Una volta, invece, non era così. Non che la lotta politica fosse meno intensa. Ma di certo era diversa. Sintomatico è quello che successe quando si doveva insediare l’università. Il rischio era perdere un anno. Non successe perché il sindaco di allora (Piero Gallina) convocò i capigruppo, venne spiegata la situazione e tutti remarono (con molto coraggio) dalla stessa parte. Poi, sia in Assise che sulla pubblica piazza, continuarono a darsele di santa ragione non risparmiando niente a nessuno.

Adesso sarebbe possibile? Io credo (anzi, temo) di no. E questo è un problema. Lo è per la città. Perché la mancanza di dialogo rischia di frenare lo sviluppo. Una volta Laura Bianconi, senatrice di centrodestra (allora al governo del paese), mi disse: “Io e Conti (l’allora sindaco ndr) sui grandi temi dovremmo collaborare di più per cercare di portare a casa dei risultati. Poi, ognuno se li vende come vuole”. Chiaro il riferimento al fatto che i parlamentari di maggioranza possono aiutare il cammino dei progetti locali. Ed aveva ragione da vendere. Per molti era la vecchia politica democristiana. No, solo buonsenso.

Questo post è stato letto 166 volte

Exit mobile version