È un tema entrato in campagna elettorale, si attendono decisioni
Quartieri: cosa fare? La domanda è legittima dopo che in campagna elettorale se ne è parlato a più riprese. Tema più gettonato anche del futuro del Bufalini e di quell’area. Non che l’argomento Quartieri non meriti di essere trattato, era la futura destinazione dell’attuale ospedale che meritava di essere discusso molto di più.
Personalmente sono sempre stato un fans delle Circoscrizioni. Le ho sempre considerate un’opportunità per la città. Soprattutto possono permettere di fare ai residenti tante risposte ai piccoli problemi quotidiani. Ci sono però alcuni nodi da sciogliere. Tre, in particolare: numero, ruolo/compiti, scelta dei consiglieri.
Numero. Dodici è quello giusto. In passato si era pensato di dimezzarli. C’era anche chi ne proponeva cinque. Una linea che non ho mai condiviso per un motivo molto semplice: diminuire il numero significava aumentare la competenza territoriale. Il che porta a creare un mini comune, struttura della quale non c’è assolutamente bisogno.
Ruolo/compiti. Sono diverse le funzioni che possono essere delegate a un Quartiere. Innanzitutto devono essere l’interfaccia dei residenti. Poi c’è la pianificazione dei lavori pubblici. Quelli di piccolo cabotaggio che però, spesso, sono i più sentiti dalla popolazione. Poi c’è la gestione nelle biblioteche di Quartiere. Se ne parla poco, ma sono molto importanti. Svolgono un ruolo sociale che può andare bene oltre l’incentivo alla lettura. Possono diventare un punto di aggregazione per giovani e giovanissimi. Ogni circoscrizione poi dovrebbe avere un proprio ambulatorio. Non un Pronto soccorso in dodicesimi. Esempi già ce ne sono. Basterebbe un infermiere professionale. Se poi, di tanto in tanto, ci fosse anche un medico non guasterebbero. Va da sé che dovrebbe trattarsi di puro volontariato. L’ambulatorio si dovrebbe occupare di piccole o piccolissime medicazioni, misurazione della pressione o, anche, prelievi.
Scelta dei consiglieri. È il tema più dibattuto. L’attuale regolamento prevede la distribuzione dei consiglieri in base ai voti ottenuti, in quel territorio, nell’ultima consultazione elettorale. I consiglieri vengono però scelti dal Consiglio comunale in base a un elenco di persone che hanno dato la propria disponibilità. C’è, invece, chi propone di tornare all’elezione diretta. Si può anche fare se, però, come in passato è agganciata alle amministrative. Prevedere un turno elettorale solo per i Quartieri mi sembra inutile. Abbiamo bisogno di tutto fuorché di una ulteriore campagna elettorale.
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