Tutte le scelte sono legittime se presentare in maniera adeguata
Sui giornali tiene banco la vicenda legata alla querelle russa. Quella in cui è coinvolta la Lega. Difficile fare previsioni su come andrà a finire e per quanto tempo se ne parlerà. Però se non succederà niente di altrettanto eclatante questa storia potrebbe restare sulle prime pagine per buona parte dell’estate. Anche perché è presumibile che Repubblica e Il Fatto Quotidiano continueranno a scriverne. Quindi i giornali di centrodestra più vicini a Salvini e alla Lega difficilmente potranno stare zitti. Al tempo stesso anche tutti gli altri quotidiani saranno costretti a non stare fermi. Oltretutto se, come scrive oggi il Corriere, le registrazioni non sono finite.
La vicenda è importante. Va ben oltre una trattativa legata ad un presunto finanziamento ad un partito. In ballo c’è la futura collocazione dell’Italia nello scacchiere internazionale. È fuori di dubbio che il tentativo della Lega sia quello di far nascere un asse con la Russia di Putin. Del resto Salvini non ha mai nascosto le simpatie politiche per l’oligarca russo. Fin qui non ci sarebbe niente di male. Il problema è un altro. L’impressione è che potremmo essere utilizzati come clava contro quella Unione Europea con la quale Putin non è mai stato amico, per usare un eufemismo.
Sia chiaro, non sarebbe un’operazione illegale. È una strategia politica. A me non piace. Piuttosto che cercarmi nuovi alleati (Russia in testa) resterei dove sono (Ue) cercando di migliorare le cose ed evitando che l’asse franco/tedesco si allarghi alla Spagna e ci metta in un angolo. Altri non condivideranno la mia idea. Legittimo. L’importante però è che si possa fare una scelta. Quando votiamo dovremmo sapere cosa stiamo facendo e dove quel voto ci porterà. Spesso non lo sappiamo anche perché non c’è chiarezza su quali saranno le strategie dei partiti. Serve essere chiari.
Questo valeva per piazza della Libertà e vale anche per le strategie internazionali. Il problema è che Paolo Lucchi disse (prima del voto) in modo chiaro quali erano le sue intenzioni, cosa che invece non mi sembra abbia fatto Salvini. Però Lucchi è stato messo all’indice, mentre Salvini è idolatrato. C’è qualcosa che non mi torna.
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