Bancarella nelle scuole: la recensione di Camilla Borgognoni
Nel fine settimana sarà ufficializzato il nome del vincitore di questa edizione del premio Bancarella. Tutti gli anni la Confesercenti di Cesena organizza il Bancarella nelle scuole. I ragazzi delle superiori devono recensire uno dei sei libri finalisti. Questa la recensione premiata per “Come una famiglia”. È stata redatta da Camilla Borgognoni 4CC Liceo Statale V. Monti.
Il nodo centrale della vicenda è la campagna d’Egitto di Napoleone e la trama si articola intorno a suoi sviluppi fantomatici. Manipolando la storia, l’autrice stravolge lo scopo della spedizione: infatti l’operazione non è stata compiuta per limitare l’egemonia inglese, come raccontano le cronache, ma bensì per portare alla luce un reperto archeologico di inestimabile valore culturale.
La gittata di tale azione raggiunge i nostri tempi, tanto che la causa del suicidio del guardiano delle residenze napoleoniche sull’Isola d’Elba è da ricercarsi proprio negli sviluppi di quegli avvenimenti lontani. Infatti il reperto emerso dalle sabbie d’Egitto è molto più che un semplice ritrovamento, al contrario è un manufatto che presenta con sé una conoscenza in grado di modificare le verità ormai assodate circa le origini dell’uomo.
Secondo l’invenzione letteraria Napoleone capì la pericolosità di tale scoperta e decise quindi di affidarla ad una ristretta cerchia di fedelissimi, i quali diedero vita ad un’organizzazione segreta con il compito di custodire tale reperto.
La scrittrice di fama internazionale Katherine Sinclaire verrà catapultata proprio in questo ambiente nascosto e mentre cercherà di indagare circa il misterioso suicidio dello zio dovrà destreggiarsi fra gli intrighi di due potenti società segrete.
Storia intrigante. Travolgente, sebbene il coinvolgimento emotivo derivi quasi esclusivamente dall’incontro della trama piuttosto che dalla scrittura, che invece resta sempre piatta e ordinaria.
Per questo anche nei momenti più concitati non emerge il pathos dell’azione, di conseguenza il susseguirsi degli eventi è reso come un mero elenco di episodi e il lettore difficilmente si sente trasportato emotivamente.
Inoltre non è stata tratteggiata in modo rifinito la psicologia dei personaggi che animano la storia, ragione per cui il loro agire sembra dettato quasi esclusivamente dall’esigenza della trama.
In definitiva l’autrice non è riuscita a donare il soffio vitale ai suoi personaggi, che appaiono invece standardizzati, poco profondi e tutt’altro che poliedrici.
Un altro aspetto poco convincente è il fatto, non giustificabile, di alterare e giostrare in nome della trama gli avvenimenti della storia. Riscrivere episodi noti e manipolare le azioni e i pensieri di grandi personalità è un’operazione fin troppo arbitraria e illegittima.
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