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La Trafila Garibaldina: tappa da Terra del Sole a Dovadola
Prosegue la pubblicazione delle tappe della Trafila Garibaldina nel Forlivese secondo la mappatura effettuata nel 2011 da Giorgio Assirelli, allora presidente del Club Alpino Italiano, Sezione di Forlì, e da Orazio Moretti, socio del sodalizio nel frattempo purtroppo deceduto. Questa tappa rigurda il tratto fra Terra del Sole e Dovadola. Lasciato il palazzo Conti si torna sui propri passi e si ridiscende sulla via Angelo Masini. Invece di svoltare a sinistra verso la statale, si gira a destra su via Mercatina. Questa deviazione permette di arrivare a ridosso delle bellissime mura di Terra del Sole evitando il traffico della statale. Dalla via Mercatina si imbocca la via Cesare Battisti e la si percorre fino ad arrivare sulla statale in prossimità dell’ingresso in Terra del Sole. Si entra nel nucleo storico e si raggiunge la piazza con il Palazzo Pretorio. Si prosegue sempre sulla via principale, si oltrepassa Castrocaro Terme e ci si immette sulla statale 67 che porta a Dovadola. Per evitare l’intenso traffico si consiglia di percorrere il vecchio tracciato della statale fino a Dovadola.
Giunti a Dovadola e superato il ponte sul Montone si gira a destra nella via Carbonaie. Si prende la seconda strada a destra, via 25 Aprile, sbucando quasi di fronte alla casa dell’Orto Biscia, che ospitò Garibaldi e dove una lapide ricorda il momento. Qui è d’obbligo la deviazione verso la piazza del paese dove Garibaldi fu ospitato (non si conosce esattamente dove) e dove sorge il palazzo Biscia, in via Antonio Raineri Biscia. Si ritorna su via Carbonaie percorrendo uno stretto vicolo e si incontra sulla sinistra un piccolo cortiletto dove si sente il rombo perenne del torrente che attraversa Dovadola e si getta nel Montone. Siamo al cancello che porta alla bottega-laboratorio di Luigi Foscolo Lombardi, liutaio conosciuto per la sua arte e anche scultore, appassionato di archeologia e profondo conoscitore della storia locale.
Il percorso nella storia
Orazio Moretti ricostruì anche gli aspetti storici della vicenda mettendo in evidenza come il tratto di percorso tra il Palazzo del Diavolo e Dovadola è descritto in dettaglio da Giovanni Mini basato sulla testimonianza diretta di suo padre Francesco ancora vivente nel 1907, anno della pubblicazione del libro. Francesco aveva attivamente partecipato di persona all’accompagnamento dei fuggiaschi sulla strada per Dovadola. E quando morirà quasi centenario la Comunità di Castrocaro lo ricorderà nel manifesto pubblico, di cui un originale è conservato nel Fondo Piancastelli della Biblioteca Aurelio Saffi di Forlì. Garibaldi trascorre l’intera giornata del 16 agosto al Palazzo del Diavolo, impaziente di proseguire la, fuga per cercare di raggiungere un luogo pìù sicuro negli Appennini. Il Bassetti cercò di assecondarlo e, secondo quanto scrive Mini: “… pensò di confidare nell’amicizia e nel patriottismo del signor Anastasio Tassinari della Badia di Dovadola, per poi mandarlo al Verità. […]
Intesosi pertanto il Bassetti con lui a mezzo di una lettera confidenziale (speditagli per il colono del Palazzo del diavolo, Domenico Casadio, che, dietro il suggerimento di Garibaldi istesso, nascose entro una delle proprie scarpe, e dove poi alla sua volta rimise la risposta del Tassinari), che si sarebbe adoperato per mettere ad effetto il seguito dell’ardita impresa, mandò tosto ad avvertire gli amici Francesco Mini, Gaetano Fiorentini, Michele Ravaioli di Castrocaro, e Luigi Tassinari, detto Ceraccia, di Terra del Sole, addetti alla trafila locale, di convenire alla spicciolata presso di lui al Palazzo la sera del 17 dello stesso mese. […]Quivi fu convenuto, che il Fiorentini e il Tassinari (di Terra del Sole) andassero a ispezionare le strade per le quali dovevano passare il Mini e il Ravaioli coi due proscritti, e, in caso di pericolo, uno di loro ritornare addietro, simulando di separarsi e di salutarsi, e così fecero … […].
Poco dopo l’avemaria dello stesso 17 (venerdì), Garibaldi col compagno Leggiero, accommiatandosi 8dal generoso suo ospite, […] e, discendendo col compagno e con le due guide castrocaresi la scorciatoia del poggio su cui è posto il Palazzo, ben presto si trovarono sulla vecchia Strada Regia.
Per non passare entro Terra del Sole, la comitiva tenne il sentiero, che in quel tempo era presso le mura dalla parte settentrionale del paese: percorse la remota via della Biondina – Santa Reparata – Vigne della Fratta: penetrò entro Castrocaro, simulando, lungo la traversata del paese, di parlare dei prodotti agricoli e delle industrie, che più erano in uso nella Valle del Montone, e proseguì la Strada Regia (denominata entro la Terra, Piazza di Sotto – Piazza di Sopra e Via degli Steccati) che si avanza verso Dovadola, senza che la polizia e gli stipendiati segreti (che non mancano mai in ogni tempo e in ogni luogo di confine) ne avessero il minimo sentore. […].
Mezzo chilometro circa da Castrocaro (fra i poderi la Bucanera e il Montale-Montaletto) stava già attendendoli il Tassinari della Badia di Dovadola insieme col Fiorentini e col Tassinari (di Terra del Sole), i quali, dopo di avere adempiuto felicemente il loro mandato d’ispezione, si erano spinti fino a quel punto per assistere alla consegna dei due profughi e salutarli.”
L’esatto percorso seguito dal Palazzo del Diavolo a Dovadola è indicato con precisìone certosina dallo stesso Giovanni Mini: “Percorso dal Palazzo Conti al sentiero del Montale-Montaletto (a piedi) presso Castrocaro, diramantesi dalla Strada Regia, oggi Nazionale 42: Scorciatoia del poggio dov’è posto il Palazzo Conti, mettente sulla sottostante vigna – Breve tratto del sentiero mettente sulla vecchia Strada Regia – Strada Regia (vecchia) – Borsignòla (casa colonica) – Sentiero fuori delle mura di Terra del Sole dalla parte settentrionale – Sentiero (oggi strada comunale) della Biondina-Cardeto-Pieve S. Reparata (case coloniche) – Ponte di Montecalvario – Sentiero delle Vigne della Fratta (oggi strada comunale) –Traversata del vecchio foro boario (ora Piazza G. Mazzini) – Breve tratto della Strada Regia – Traversata della Piazza e percorso della Via degli Steccati di Castrocaro – Chiesina (oratorio) – Aia Maiolani – Orto San Nicolò – Bucanera (case coloniche) – Ponte della Madonna del Buon Consiglio – Sentiero mettente al Montale-Montaletto (case coloniche) – km 3 circa.
Partenza dal Palazzo Conti: ore 20,45 circa del 17 agosto (venerdi).”
Questa meticolosa descrizione potrà essere interessante per chi voglia riscoprire l’esatto percorso che il Mini ci sottopone. Ovviamente i luoghi sono elencati ed aggiornati tenendo presente la situazione al momento della stampa del libro nel 1907.
A partire da questo punto i fuggiaschi seguono fino a Dovadola il percorso della Strada Regia.
“Licenziatesi con molta cordialità dalle loro ardite guide, salirono sul carrettino del Tassinari della Badia, partendo alla volta di Dovadola, dove pernottarono non è ben assodato se nella casa del fattore Bonauguri, oppure, come sembra più probabile, nel Palazzo del Conte Campi suo padrone. […]Oltrepassato il ponte dell’Annunziata di Dovadola, il Tassinari, in luogo di continuare la Via Antonio Raineri-Biscia, voltò prendendo la strada esterna della terra, oggi denominata Via delle Carbonaie e introdusse i due profughi nell’Orto Biscia, affidandoli momentaneamente ad Andrea Strocchi, ortolano del luogo, mentre poi egli, continuando il tragitto per la Via del Canale, condusse alla Badia il cavallo e avvertì i propri fratelli, Cav. Giuseppe e Tasso, dell’imminente arrivo di due compromessi politici, raccomandatigli da un suo buon amico di Romagna. I fratelli gli fecero conoscere che, per una circostanza imprevista, era assolutamente impossibile il ricevimento di que’ due signori.” E cosi Anastasio Tassinari torna nell’Orto Biscia e concorda un diverso alloggio in paese per i due.
Sulla casa dell’Orto Biscia è stata collocata una lapide a ricordo del passaggio di Garibaldi: 150° UNITÀ D’ITALIA /DOVADOLA 26 MARZO 2011 / IL 17 AGOSTO 1849 / IN QUESTA CASA ACCOMPAGNATI DA / ANASTASIO TASSINARI, SOSTARONO DOPO / LA CADUTA DELLA REPUBBLICA ROMANA / GIUSEPPE GARIBALDI / IL CAPITANO LEGGERO, OSPITATI DALL’ORTOLANO / ANDREA STROCCHI IN ATTESA DI RAGGIUNGERE LA SALVEZZA / IN TOSCANA E POI IN LIGURIA, SFUGGENDO COSÌ ALLA CATTURA / FAI – DELEGAZIONE DI FORLÌ / ARCHEO-CLUB DOVADOLA.
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