Per valorizzare una visione unitaria dello sviluppo del territorio
Firmata oggi la lettera d’intenti che rappresenta la prima pietra del progetto “Città Romagna” per valorizzare una visione unitaria dello sviluppo del territorio che ha le potenzialità – imprenditoriali, sociali e culturali – per competere alla pari con le zone più avanzate d’Europa e del mondo. Il progetto nasce da una visione e da un lavoro comune di Federalberghi Rimini, Cisl Romagna, Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Confcooperative Ravenna e Rimini, Confindustria Forlì-Cesena, Confindustria Romagna e Legacoop Romagna, che rappresentano complessivamente 4.000 aziende e 104 mila lavoratori, per un fatturato di circa 39 miliardi di euro.
La Romagna, secondo i sottoscrittori, pur avendo raggiunto elevati standard di benessere e di sviluppo, non ha ancora espresso in pieno le sue grandi potenzialità. I dati comparativi mostrano che esiste ancora un deficit di competitività rispetto alla vicina Emilia, a Milano e al triangolo che il capoluogo lombardo forma assieme alle città venete e alla città metropolitana di Bologna: un gap che può essere colmato con uno sforzo comune.
“La competizione globale tra territori è diventata in questi ultimi anni sempre più serrata e in ampi settori della società romagnola si è diffusa la consapevolezza che bisogna crescere più velocemente per portarsi al livello delle aree più avanzate – spiegano i vertici delle sette organizzazioni aderenti al progetto – l’unità d’intenti tra le realtà economiche, associative, sociali e amministrative garantirebbe la forza necessaria per confrontarsi alla pari con le zone all’avanguardia. Le nostre singole città, pur espressione di eccellenze, da sole infatti non hanno le dimensioni demografiche ed economiche per poter competere in una sfida in cui le grandi città e le aree metropolitane sono le capofila dello sviluppo economico e sociale”.
“Secondo i più attenti studiosi della competizione globale tra territori, le zone con maggiori potenzialità di sviluppo contano un milione di abitanti, sono vicine al mare e gravitano attorno a grandi comparti industriali – proseguono i firmatari – è la fotografia della nostra Romagna che conta un milione e centomila abitanti, si è sviluppata come una grande area urbana, spesso senza soluzione di continuità soprattutto sulla costa, ha importanti comparti economici e una comune identità storico-culturale”.
Da questa consapevolezza nasce la volontà dei sottoscrittori di dare vita ad un progetto comune in base al quale la Romagna, con una visione strategica declinata al futuro, deve muoversi unitariamente su temi come infrastrutture, lavoro, welfare, ambiente, tecnologia, formazione, sistema educativo, stile di vita, turismo e cultura, ragionando “come se” fosse una città unita, e mettendo così in atto azioni virtuose a beneficio di tutta la comunità.
Tutto ciò comporta anche una riflessione a livello istituzionale: lo svuotamento delle Province ha creato incertezza e confusione, per questo le associazioni auspicano anche l’avvio di un dibattito sull’istituzione di una nuova provincia di Romagna, dotata delle medesime competenze e deleghe riconosciute alla città metropolitana di Bologna. Questo “fare insieme” per lo sviluppo, per volontà precisa delle Associazioni firmatarie, non ha pretese autonomistiche: l’obiettivo è avere una Romagna più forte in una regione più forte.
“Quello di oggi è il primo passo di un lavoro iniziato un anno fa all’insegna della massima condivisione: tutte le associazioni, le istituzioni, gli enti di rappresentanza che intendono farne parte troveranno le porte aperte – è l’invito dei sottoscrittori – In questi mesi è iniziato un dialogo con gli enti locali che hanno mostrato grande interesse per l’iniziativa, un rapporto che sarà approfondito nelle prossime settimane e che nell’auspicio di queste associazioni e delle amministrazioni porterà ad una visione strategica della Romagna del futuro”.
Il percorso proseguirà con l’incontro con le amministrazioni per trovare un terreno e metodi di lavoro comune nel rispetto delle singole prerogative, e l’istituzione di tavoli di lavoro tematici nel quale saranno elaborate le proposte di “Città Romagna”.
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