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30 settembre: presentazione del libro “La presenza dell’Angelo” di Quinto Ravaglioli

Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, autore della prefazione
del libro e Quinto Ravaglioli

Lunedì 30 settembre alle ore 21,00 presso la Sala Don Bosco di Forlì (via Ridolfi) sarà presentato il volumetto dal titolo “La presenza dell’Angelo” (edizioni Grafikamente 2019), opera del prof. Quinto Ravaglioli, insegnante di materie umanistiche, da qualche mese in pensione.

All’evento interverranno don Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, Manuela Racci, esperta di libroterapia e Gigi Mattarelli, editore del libro.

Ravaglioli nel 2018 ha già pubblicato una raccolta di raffinate poesie dal titolo “Mare Calmo” (sempre per le edizioni di Grafikamente) e, con questa nuova iniziativa editoriale, pone l’attenzione su un tema non troppo usuale, in maniera molto delicata e profonda.

L’autore si interessa, non solo per motivi professionali, di letteratura italiana e straniera, con particolare riferimento allo studio della poesia: questa inclinazione gli ha permesso di sviluppare la conoscenza e l’utilizzo anche di alcuni strumenti musicali: Ravaglioli, inoltre, dipinge e fra le sue opere si annovera anche “L’angelo” che  stata riprodotta nella copertina del libro. Ne emergono quindi i tratti di un artista a tutto tondo, sensibile a varie forme espressive, che tramite la poesia, la scrittura, la musica e la pittura offre uno sguardo di sé senza volere nascondere nulla, affrontando temi delicati come l’amore e domande profonde come quella a cui cerca di offrire risposte nella “Presenza dell’Angelo”, tramite riflessioni molto intense.

Ravaglioli ha utilizzato, in quest’opera, la forma dei pensieri brevi unita a brani più strutturati per descrivere, con infinita delicatezza, questa presenza discreta, ma fondamentale per l’essere umano nel percorso della propria vita. C’è un filo rosso che lega le due opere pubblicate da Ravaglioli, seppur di contenuto assai diverso (la poesia d’amore e gli angeli) ed è da ricercare nella sensibilità raffinata di un uomo – o meglio di un artista – capace di cogliere sfumature ed emozioni su grandi temi della vita e di saperle comunicare in modo molto efficace ai lettori.

Così commenta l’opera don Erio Castellucci, autore della premessa. “Uno degli aspetti che mi ha colpito – ha scritto l’arcivescovo di Modena-Nonantola – è l’uso continuo della negazione… l’autore dipinge delicatamente ciò che l’angelo non è, e, pagina dopo pagina, si staglia ciò che l’angelo è: un messaggero, un compagno di viaggio, una carezza divina, una piccola luce nelle oscurità che la vita tante volte presenta”.

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