Servono entrate per finanziare il piano investimenti
Soldi, soldi, soldi. Da sempre non si parla d’altro. Ma in questo periodo il tema è ancora più di attualità in quanto tutti i livelli amministrativi stanno approntando le leggi di bilancio. Ieri il governo dello Stato ha presentato la manovra di aggiornamento al Def che contiene le linee guida per impostare la prossima manovra di bilancio.
Era lecito aspettarsi di più? Qualcosina sì, anche se i margini di manovra erano molto stretti per la necessità di trovare 23 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva. Una cifra molto alta. La speranza è che ci fosse qualcosa di più per il taglio del cuneo fiscale. Per dare un segnale interessante servirebbero almeno cinque miliardi. Non è stato possibile arrivarci anche perché su due voci si è già spinto abbastanza: lo 0,6 di crescita e i sette miliardi di recupero dell’evasione saranno risultati difficili da centrare.
Però non concordo con chi sostiene che è una manovra economica che non ha un’anima. I segnali non saranno fortissimi, ma un’inversione di tendenza si vede. Non c’è la flat tax cara alla destra, ma si agisce sul cuneo fiscale. Si cerca di aggredire l’evasione premiando chi usa i pagamenti elettronici. È un peccato invece che non ci siano interventi adeguati per i giovani. Comunque, ancora volta, emerge abbastanza chiaramente che l’azienda paese potrà svoltare solo se decollerà il piano investimenti. Per far ripartire l’economia bisogna riaprire i cantieri.
Intanto anche il Comune di Cesena sta facendo i conti e entro il mese di ottobre la giunta guidata da Enzo Lattuca presenterà il suo primo bilancio. C’è curiosità perché le manovre finanziarie sono la cartina di tornasole di come si vuole indirizzare l’attività amministrativa. E la prima lo è ancora di più. Si capirà anche dalle scelte su indebitamento e accantonamenti.
Però da un governo ci si attende una manovra con una chiara identità politica e, dai segnali che arrivano, non pare ci siano dubbi che si vada in questa direzione. Come sempre però il problema sono i soldi. Le coperture maggiori sembrano riguardare il piano degli investimenti. Si cercano almeno un paio milioni. La speranza è di ottenerli dalle dismissioni. In particolare da proprietà immobiliari, a partire da quelle in campagna. Ma l’obiettivo non sarà facile a causa delle difficoltà del mercato.
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