L'ex sindaco ha presentato il suo nuovo libro
L’impressione è che di Giordano Conti ci siamo dimenticati troppo in fretta. Eppure è stato uno dei sindaci più amati di Cesena. Non è la prima volta che ci penso, ma poi, colpevolmente, non ho approfondito lasciando che il pensiero se me andasse così come era venuto. Il tarlo è tornato a rodermi oggi durante la presentazione di Libya Felix (edizioni Ponte Vecchio), ennesimo libro di Conti.
Al di là della legittima curiosità, la presentazione è stata l’ennesima dimostrazione che l’ex sindaco continua ad essere apprezzato. Lo dimostrano le presenze. Nella stupenda sala Lignea della Malatestiana non solo hanno dovuto aggiungere delle sedie, ma c’erano anche molte persone fuori dalla stanza. Difficilmente, credo, un libro sulla Libia avrebbe attirato tante persone. Giordano Conti è uno dei padri dello sviluppo di Cesena. Non è solo stato sindaco per dieci anni, ma per almeno sei lustri complessivi ha avuto un ruolo di primo piano nella vita politico/amministrativa della città. Quindi non si capisce perché è finito nell’oblio, ma è un passaggio purtroppo inevitabile in una società che macina tutto e tutti e Che, soprattutto, ha sempre meno memoria.
Adesso Conti insegna all’Università, scrive libri ed è a Casa Artusi. Ha qualche capello bianco in più, ma è sempre lo stesso. Resta empatico e sa intrattenere la platea. Non perché non sbaglia i congiuntivi, ma perché non va mai sopra le righe e sa sempre toccare il tasto giusto. Inoltre è diventato più sintetico, cosa che non guasta.
Il libro racconta soprattutto per immagini, l’antica armonia di un’altra Libia rispetto a quella attuale, sopraffatta da una sanguinosa guerra civile e dall’odissea tragica dei migranti.
È quella del mondo classico, sopravvissuta ai rumori della storia e riscoperta grazie all’impulso di un’archeologia che ha saputo mettere in luce le testimonianze preziose di una civiltà greca, romana e bizantina che si esprime attraverso l’eterna bellezza di città come Sabratha, Leptis Magna, Cirene, Apollonia, Tolemaide. Un patrimonio di inestimabile valore che appartiene all’intera umanità e che ha ispirato arte, architettura e ingegneria negli ultimi duemila anni
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