Forlì fa la stessa scelta che fece Cesena con Macfrut
Circa quattro anni fa il Comune di Cesena scelse di spostare Macfrut a Rimini. Ci fu il finimondo. L’opposizione gridò alla scandalo. Strali partirono dall’opposizione con il centrodestra in prima fila. Adesso, però, il Comune di Forlì, governato dal centrodestra, fa la medesima operazione con Fieravicola. La decisione dovrà essere presa dall’assemblea dei soci del 31 ottobre. Ma il Comune di Forlì ha già rotto gli indugi optando per interrompere l’alleanza con Parma e abbracciare Forlì.
Atti ufficiali non ce ne sono. Per ora solo dichiarazioni. Ma, essendo state riportate da entrambi i quotidiani cittadini, è difficile pensare ad una marcia indietro. Le motivazioni verranno spiegate solo in un altro momento. Però, così a naso, potrebbe essere la stessa adotta a suo tempo da Cesena: è l’unico modo non solo per salvare la fiera, ma per rilanciarla.
Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: la scelta è giusta. Così come lo fu per Macfrut, alla quale Fieravicola sarà affiancata per creare una fiera internazionale dell’agroalimentare, la stessa che avrebbe voluto fare Verona.
È indubbio che il vincitore ha un nome e un cognome: Renzo Piraccini. Qualche mese fa fu proprio il presidente della fiera cesenate a lanciare l’idea Rimini. Poi ha tessuto la tela ed alla fine le cose sono andate come diceva lui. Adesso mancano due tasselli. Il primo è il più semplice: affiancare le due fiere. Il secondo un pelo più complicato: fare del triello Rimini, Cesena, Forlì il polo romagnolo delle fiere. Il tandem Cesena-Rimini funziona. Quindi l’inizio è buono. Qualcuno poi dovrebbe riconoscere che Paolo Lucchi, allora sindaco di Cesena, e Renzo Piraccini, avevano ragione quando decisero di fare una scelta impopolare.
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