Se Bonacini vorrà avere speranze di vittoria dovrà mobilitare tutto il suo elettorato
“A differenza delle altre amministrative, in cui normalmente la partecipazione al voto dell’elettorato di centrodestra registra una flessione, stavolta la Lega non ha subito perdite verso l’astensione. Segno della rilevanza politica attribuita a questa consultazione. Gli elettori hanno tratto nuova forza propulsiva dall’esclusione dal governo. Per il resto, il partito di Salvini strappa voti a Forza Italia, oltre che ai Cinquestelle. Oltre il 2,5 per cento dell’intero corpo elettorale”. Lo ha detto Rinaldo Vignati, ricercatore dell’Istituto Cattaneo, dopo il voto in Umbria e rispondendo alla domanda: qual è la chiave del successo leghista?
Sembra di essere tornati al 2006 quando il centrosinistra guidato da Romano Prodi sembrava destinato ad un grande successo elettorale, invece vinse di pochissimi voti perché Berlusconi riuscì a mobilitare il suo elettorato.
E questo potrebbe essere lo scenario anche per il voto in Emilia Romagna. Fino ad ora le regionali non hanno mai riscaldato gli elettori di centrodestra, soprattutto perché davano per scontato che avrebbe vinto il centrosinistra. Questa volta invece che intravedono la possibilità di una vittoria storica è facile immaginare che andranno in massa a votare. Quindi Bonacini e soci dovranno innanzitutto mobilitare le proprie truppe e fare in modo che i propri elettori non si facciano prendere dallo scoramento e vadano in massa alle urne.
In Umbria chi le ha disertate sono stati gli elettori grillini. Secondo la rilevazione dell’Istituto Cattaneo la metà non è andata a votare. Inoltre un quinto dell’originario bacino 5 Stelle ha votato Lega. Solo marginale, invece, il flusso di voti dai 5Stelle al Pd.
Difficile prevedere cosa succederà in Emilia Romagna. Però l’impressione è che l’ago della bilancia potrebbe essere la lista Bonacini. Se la formazione creata dal governatore riuscirà a pescare nell’elettorato di centrodestra potrebbe aiutare la riconferma del suo leader. Il rischio però è che cannibalizzi solo il tradizionale elettorato di centrosinistra, in particolare piddino. Se così fosse sarebbe un’operazione inutile. Molto, è chiaro, dipenderà dalla attrattività dei componenti bella lista. Bonacini non è empatico però gode di una discreta considerazione nel mondo moderato di centrodestra.
Secondo Il Foglio Bonacini però potrebbe essere penalizzato da una manovra nazionale che aumenta tasse adempimenti burocratici. Interventi che, secondo il quotidiano diretto da Cerasa, potrebbero vanificare indicatori economici regionali molto buoni: miglior crescita delle regioni italiane alla pari della Lombardia; sviluppo alla pari della Germania; disoccupazione al 5,6 per cento; reddito e valore aggiunto pro capite ben al di sopra della media nazionale.
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