Peggiorebbe l'offerta di posti a servizio del centro storico
Era prevedibile: arriva Natale e si torna a parlare di parcheggi. Nei giorni scorsi, quando ho letto che a Forlì il Comune, in vista della strenna, propone la sosta gratuita, ero certo che la stessa richiesta sarebbe stata fatta a Cesena. Puntualmente è arrivata, firmata da Corrado Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio. È però possibile che ne arrivino altre.
Sarebbe un errore. La sosta gratuita la ritengo sbagliata a prescindere. Quindi anche per Forlì. Però, non conoscendo nel dettaglio la situazione del cittadone, mi limito ad analizzare quella di Cesena.
La gratuità porterebbe solo problemi e quella sì, a mio avviso, spingerebbe gli utenti verso i centri commerciali. Il motivo è duplice: la mattina e il martedì e giovedì pomeriggio la stragrande maggioranza degli stalli sarebbe occupata dai dipendenti comunali e dai commercianti stessi. Più posti disponibili ci sarebbero nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì. Poi ci sarebbe il sabato quando non ci saranno i mercati straordinari. Però l’assenza di un vincolo (scadenza del pagamento) ridurrebbe di molto la rotazione e trovare un posto dove parcheggiare sarebbe molto più difficile. Quello che succede il venerdì e il sabato sera.
Diverso il discorso se la gratuità fosse abbinata all’introduzione del disco orario. Quello garantirebbe una rotazione piuttosto alta che poi deve essere l’obiettivo primario. Però vorrei capire se l’aspetto economico sia così dirimente. Di che cifra stiamo parlando? Per un frequentatore accanito si possono ipotizzare dieci euro. Non sono così sicuro che siano quelli a fare la differenza indirizzando le scelte per lo shopping natalizio.
Senza contare poi che a Cesena i parcheggi gratuiti ci sono già: gli scambiatori. Per chi deve andare in corso Mazzini, via Zeffirino Re o via Fantaguzzi (il cuore dello shopping) piuttosto che trovare un posto auto alla fine di viale Mazzoni o all’Osservanza, è più comodo parcheggiare all’Ippodromo, prendere il bus e scendere dal Capitano. Provare per credere.
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