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Il dribbling di Ferrini per superare critiche e attacchi

Ha fatto politica abbandonando il cerchiobottismo

Bravo Ferrini. In un momento complicato esce in dribbling e palla al piede. È fuori di dubbio che l’assessore repubblicano fosse sotto attacco. L’ultimo affondo era legato alle iniziative legate al Natale. Forti delle scelte fatte da Forlì, l’opposizione e Confcommercio avevano spinto su sosta gratuita e luminarie. L’impressione è che Ferrini fosse in difficoltà. In particolare perché sembrava che fosse un po’ troppo in balia degli eventi e che annaspasse nel tentativo di restare a galla. E non sarebbe stato bello né per lui e neppure per la giunta.

Luca Ferrini

Invece ne è uscito bene, nell’unico modo possibile in casi come questi: facendo politica. Soprattutto per quanto riguarda il pacchetto Natale. Fare politica significa scegliere, non galleggiare dando un colpo al cerchio e uno alla botte. Insomma, fare scelte identitarie. E quelle decise in questa occasione gli sono. Poi possono piacere o meno, ma non possono essere accusate di cerchiobottismo che è il male maggiore per chi amministra.

Il provvedimento istituisce due interventi. Uno nazionalpopolare e, quindi, un po’ ruffiano, l’altro molto più identitario. Il primo è la prima ora di sosta gratis dall’otto di dicembre al 15 gennaio. Molto meglio quello della sosta gratis che sarebbe stata una iattura.

Interessante, almeno dal mio punto di vista, la scelta di provare a pedonalizzare completamente una parte del centro storico. Provvedimento che sarà affiancato da un altro altrettanto importante: nessuna tassa del suolo pubblico per i commercianti che decideranno di utilizzare gli spazi di fronte alla propria attività.


È una diversa visione del centro storico. Finalmente si esce da un dibattito che rischiava di diventare asfittico. Se non lo era già diventato. L’intenzione è ambiziosa: passare dal centro commerciale a cielo aperto al salotto. Certo, non ci si riesce per decreto. Le innovazioni vanno accompagnate ed è necessario il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti: pubblico e privato. Comprese le associazioni datoriali che, nei colloqui informali, pare avessero approvato la scelta.

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